LA NOTA DELL’UFFICIO STUDI DELL’UPI ALLA LEGGE DI BILANCIO 2019-2021 DELLO STATO

L’Ufficio studi dell’Unione Province Italiane ha elaborato una analisi della legge di bilancio dello Stato per l’anno 2019; qui appresso ci sono i punti principali evidenziati:

Il comma 889 che attribuisce alle Province delle Regioni a Statuto Ordinario un contributo di 250 milioni euro annui per gli anni dal 2019 al 2033 da destinare al finanziamento dei piani di sicurezza a valenza pluriennale per la manutenzione di strade e scuole. La norma stabilisce anche il criterio di riparto, che avverrà con decreto del Ministero dell’Interno di concerto con i Ministri dell’economia e delle infrastrutture, previa intesa in Conferenza Unificata.

2. Il comma 891 che istituisce presso il Ministero dei Trasporti un fondo di 50 milioni per ciascuno degli anni dal 2019 al 2023 per la messa in sicurezza dei ponti esistenti e la realizzazione di nuovi ponti nel bacino del Po.

3. Il comma 166 che assegna alle Province 120 unità delle 300 unità di personale tecnico specializzato che saranno assunte per la Struttura per la progettazione dei beni ed edifici pubblici (istituita al comma 162), per lo svolgimento delle attività per le Stazioni Uniche Appaltanti delle Province.

4. Il comma 561 che porta da 75 milioni a 100 milioni il fondo per gli alunni con disabilità per il triennio 2019 – 2021

5. Il comma 270 che disciplina per legge l’utilizzo del personale dei Centri per l’Impiego da parte di Province o Città metropolitanequalora la Regione, con legge regionale, abbia già delegato o deleghi successivamente tale funzione.

6. Il comma 896 che fissa in maniera permanente le modalità di riparto del Fondo sperimentale di riequilibrio delle Province.

7. Il comma 819 che interviene sulla disciplina del saldo di bilancio pubblico rispetto all’utilizzo degli avanzi di amministrazione, in attuazione delle sentenze della Corte Costituzionale.

8. Il comma 872 che introduce l’inasprimento dei controlli in merito al rispetto dei tempi di pagamento della PA

9. Il comma 906 che porta da 3/12 a 4/12 il limite massimo di ricorso alle anticipazioni di tesoreria.

Qui c’è il link al sito dell’UPI:

https://www.provinceditalia.it/wp-content/uploads/2019/01/NOTA-DI-LETTURA-LEGGE-DI-BILANCIO-2019-21.pdf

IL GOVERNO HA APPROVATO IL DISEGNO DI LEGGE DEL BILANCIO DI PREVISIONE DELLO STATO PER L’ANNO 2019 E QUELLO PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2019-2019

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Dopo una giornata febbrile ieri sera si è tenuta la seduta del Consiglio dei Ministri che ha approvato, tra l’altro, la proposta di legge di bilancio per l’anno 2019.

Di seguito le principali innovazioni introdotte dal provvedimento.

  1. Reddito di cittadinanza – Si introdurrà una misura universalistica di sostegno al reddito, con la previsione che nessun cittadino abbia un reddito mensile inferiore ai 780 euro, che crescono in base al numero dei componenti della famiglia.
  2. Pensione di cittadinanza – Le pensioni minime saranno aumentate fino a 780 euro, con una differenziazione tra chi è proprietario di un immobile e chi non lo è.
  3. Flat tax per partite Iva e piccole imprese – Si estendono le soglie minime del regime forfettario fino a 65 mila euro, prevedendo un’aliquota piatta al 15 per cento.
  4. Ires al 15 per cento – Si taglia dal 24 per cento al 15 per cento l’Ires sugli utili reinvestiti per ricerca e sviluppo, macchinari e per garantire assunzioni stabili, incentivando gli investimenti e l’occupazione stabile.
  5. Flat tax al 21 per cento sui nuovi contratti di affitto, anche commerciali – Si prevede una cedolare fissa al 21 per cento anche sui nuovi contratti di affitto degli immobili commerciali, come i capannoni.
  6. Superamento della legge Fornero – Si abrogano i limiti di età per i pensionamenti previsti dalla legge Fornero, introducendo la “quota 100”: si potrà andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati, favorendo così chi ha iniziato a lavorare in età molto giovane e al contempo agevolando il necessario ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione e nel privato. Per le donne si proroga “Opzione Donna”, che permette alle lavoratrici con 58 anni, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, e 35 anni di contributi, di andare in pensione.
  7. Ires verde – Si introducono incentivi fiscali per le imprese che riducono l’inquinamento, usando tecniche di produzione con minori emissioni.
  8. Risarcimento per le vittime delle crisi bancarie – Si stanzia un fondo da 1,5 miliardi per risarcire tutte le vittime delle crisi bancarie. Il fondo è così ampliato di 14 volte rispetto a prima.
  9. Rilancio degli investimenti pubblici – Si stanziano 15 miliardi aggiuntivi nei prossimi 3 anni per rilanciare gli investimenti pubblici, soprattutto nell’ambito infrastrutturale, dell’adeguamento antisismico, dell’efficientamento energetico, dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie. Si crea inoltre una task force per valutare, monitorare e attivare rapidamente i progetti d’investimento.
  10. Piano di assunzioni straordinario – Si stanziano 500 milioni per un grande piano di assunzioni per poliziotti, magistrati e personale amministrativo, in modo da assicurare ai cittadini maggiore sicurezza, processi civili e penali più rapidi e una Pubblica Amministrazione più efficiente.
  11. Task force per la qualità della spesa pubblica – Si crea una task force per la revisione di tutta la spesa pubblica. Il team analizzerà nel dettaglio ogni singola voce di spesa nel bilancio dello Stato per intervenire sugli sprechi ed efficientare la spesa, intervenendo, tra l’altro, su auto blu, voli di Stato e scorte.
  12. Editoria, stop al finanziamento pubblico – Si prevede l’azzeramento graduale del fondo pubblico per l’editoria.
  13. Pensioni d’oro – Si interviene sulle pensioni d’oro, sopra i 4.500 euro mensili, in modo da rimodulare i trattamenti pensionistici più elevati e renderli più equi in considerazione dei contributi versati.
  14. Riduzione delle spese militari – Si prevede una riduzione delle spese militari pari ai fondi necessari per la riforma dei Centri per l’impiego.
  15. Liste d’attesa sanitarie – Si interviene per ridurre drasticamente le liste d’attesa con lo stanziamento, tra l’altro, di un fondo da 50 milioni per le regioni per gli interventi di abbattimento delle liste d’attesa. Inoltre, con l’istituzione del Centro Unico di Prenotazione (CUP) digitale nazionale, si potrà monitorare quando effettivamente sono stati presi gli appuntamenti, in modo da evitare possibili episodi fraudolenti di indebito avanzamento nelle liste d’attesa.
  16. Più soldi per scuola e istituti tecnici e professionali – Si stanziano i fondi necessari a una profonda riforma della formazione tecnica e professionale, in modo da tornare a formare professionisti e tecnici sempre più richiesti nel settore dell’industria e della moda.
  17. Sgravi per chi assume manager innovativi – Si investe sull’innovazione tecnologica, con incentivi fiscali importanti per tutte le imprese che assumeranno un manager dell’innovazione altamente qualificato.
  18. Italia.it – Più fondi per rilanciare Italia.it e trasformarlo in sito per la promozione del made in Italy.
  19. Potenziamento del fondo per il microcredito alle imprese – Si raddoppia il fondo per le micro e piccole imprese.
  20. Taglio agli sprechi – Si recuperano fino a 2 miliardi di euro grazie alla riorganizzazione della spesa, prevedendo l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di acquistare beni e servizi tramite Consip.
  21. Fondi per la salute – Si stanziano 284 milioni per i rinnovi contrattuali di tutto il personale del Servizio sanitario nazionale e altri 505 milioni saranno attribuiti alle regioni per le spese farmaceutiche.
  22. Abolizione del numero chiuso nelle Facoltà di Medicina – Si abolisce il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi.
  23. Gestioni commissariali della Sanità – Si reintroduce l’incompatibilità tra la carica di commissario alla Sanità e ogni incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento.
  24. Si prevede l’incremento del Fondo per il servizio civile.

LA LEGGE DI BILANCIO 2019: IL DOCUMENTO CON LE PROPOSTE DELL’UPI

il docummeto di PROPOSTE UPI.jpgSul sito dell’Unione Province Italiane è apparso il seguente comunicato che pur nella sua correttezza denuncia la gravità della situazione delle province:

Dopo anni di incertezze istituzionali e finanziarie si deve tornare ad assicurare alle autonomie locali una visione prospettica, favorendo finalmente il consolidamento di una Provincia che, nel rapporto con la Regione e lo Stato, diviene “soggetto di regia” dello sviluppo territoriale, garantito dalla spesa di investimento e sorretto da adeguate risorse ordinarie sulle funzioni fondamentali. 

Il documento predisposto da UPI e inviato a tutto il Governo, intende rappresentare, nella delicata fase di predisposizione e approvazione della legge di bilancio 2019/2020, il chiaro quadro di criticità, sia dal punto di vista istituzionale sia finanziario, ormai di lunga durata, rispetto al quale è necessario che il Governo e il Parlamento pongano rimedio con interventi urgenti e strutturali. 

Le Province sono enti costitutivi della Repubblica ai sensi della Costituzione vigente a cui deve essere garantita la necessaria autonomia finanziaria e organizzativa. 

Il Contratto di Governo non prevede una modifica della disciplina costituzionale delle Province e, anzi, indica chiaramente che agli enti locali (Comuni, Province, Città Metropolitane) occorre garantire i trasferimenti necessari per l’esercizio delle rispettive funzioni, ponendo fine alla “politica dei tagli” delle precedenti legislature. 

Nella scorsa legislatura, infatti, la legge 56/14 e soprattutto le leggi di bilancio che si sono susseguite (specificatamente la legge 190/14) hanno determinato per le Province una grave situazione di criticità finanziaria e ordinamentale. 

Proprio a partire da questa considerazione il Governo e il Parlamento, nella conversione del decreto- legge n.91/2018 di proroga di termini previsti da disposizioni legislative, hanno riconosciuto la necessità di istituire un tavolo tecnico-politico finalizzato alla redazione di linee guida per l’avvio di un percorso di revisione organica della disciplina in materia di ordinamento delle Province e Città metropolitane”.

NOTA DI AGGIORNAMENTO AL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2018

governoIeri 27 settembre si è tenuto il tanto atteso consiglio dei Ministri dedicato alla nota di aggiornamento del DEF.

Dal comunicato stampa si apprende che il programma di politica economica e finanziaria del Governo illustrato nella NaDef è coerente con il contratto di Governo e con la risoluzione parlamentare sul Def 2018 approvata il 19 giugno scorso.

I punti principali sono:

  • la cancellazione degli aumenti dell’Iva previsti per il 2019;
  • l’introduzione del reddito di cittadinanza, con la contestuale riforma e il potenziamento dei Centri per l’impiego;
  • l’introduzione della pensione di cittadinanza;
  • l’introduzione di modalità di pensionamento anticipato per favorire l’assunzione di lavoratori giovani (superamento della legge Fornero);
  • la prima fase dell’introduzione della flat tax tramite l’innalzamento delle soglie minime per il regime semplificato di imposizione su piccole imprese, professionisti e artigiani;
  • il taglio dell’imposta sugli utili d’impresa (Ires) per le aziende che reinvestono i profitti e assumono lavoratori aggiuntivi;
  • il rilancio degli investimenti pubblici attraverso l’incremento delle risorse finanziarie, il rafforzamento delle capacità tecniche delle amministrazioni centrali e locali nella fase di progettazione e valutazione dei progetti, nonché una maggiore efficienza dei processi decisionali a tutti i livelli della pubblica amministrazione, delle modifiche al Codice degli appalti e la standardizzazione dei contratti di partenariato pubblico-privato;
  • un programma di manutenzione straordinaria della rete viaria e di collegamenti italiana a seguito del crollo del ponte Morandi a Genova, per il quale, in considerazione delle caratteristiche di eccezionalità e urgenza degli interventi programmati, si intende chiedere alla Commissione europea il riconoscimento della flessibilità di bilancio;
  • politiche di rilancio dei settori chiave dell’economia, in primis il manifatturiero avanzato, le infrastrutture e le costruzioni;
  • lo stanziamento di risorse per il ristoro dei risparmiatori danneggiati dalle crisi bancarie.

NEL DEF APPROVATO IERI DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI SI PARLA ANCHE DI RIFORME COSTITUZIONALI E DELLE PROVINCE

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Grazie a QUOTIDIANO SANITA’ disponiamo della bozza del DEF con alcune considerazioni sulle riofrme costituzionali che ha in mente il Governo.

L’obiettivo di fondo delle riforme istituzionali in programma è il miglioramento della qualità delle decisioni, da realizzare rendendo più ampia ed effettiva la partecipazione dei cittadini alla vita politica e favorendo una maggiore efficacia dell’attività del Parlamento. Gli interventi di riforma si concentreranno in particolare su:
a) il potenziamento degli istituti di democrazia diretta, riconoscendo maggiori responsabilità decisionali ai cittadini, in particolare attraverso il rafforzamento
dell’iniziativa legislativa popolare (con l’introduzione del referendum propositivo), l’eliminazione del quorum strutturale nel referendum abrogativo e la rimozione degli ostacoli burocratici alla raccolta delle firme;
b) la riduzione del numero dei parlamentari, con la diminuzione del numero dei deputati da 630 a 400 e dei senatori da 315 a 200. L’Italia attualmente è il Paese europeo con il numero più alto di parlamentari direttamente eletti dal popolo e la riduzione prospettata, oltre a consentire apprezzabili risparmi di spesa, rappresenta uno strumento essenziale per migliorare i processi decisionali della Camere, che potranno operare in modo più efficiente, per rispondere meglio e più tempestivamente alle esigenze dei cittadini;
c) la soppressione del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL);
d) l’introduzione della possibilità di ricorrere alla Corte costituzionale rispetto alle deliberazioni assunte dalle Camere in materia di elezioni e cause di ineleggibilità e incompatibilità dei membri del Parlamento Inoltre, si procederà alla reingegnerizzazione del Sistema Informativo Elettorale (S.I.EL) per l’adeguamento delle infrastrutture tecnologiche al nuovo sistema di assegnazione dei seggi, anche in vista delle prossime elezioni europee.
Il Governo chiederà una delega al Parlamento per una revisione sistematica dell’ordinamento degli Enti Locali, che ridefinisca il complessivo assetto della
materia, armonizzando le disposizioni originarie sia con la riforma del Titolo V della Costituzione, sia con i numerosi interventi di settore succedutisi negli anni.
L’obiettivo è di arrivare anche ad un riordino che possa restituire alle province un quadro ordinamentale certo e uno stabile assetto funzionale.

APPROVATO DALLA CAMERA UN ORDINE DEL GIORNO PER REINTRODURRE L’ELEZIONE DIRETTA DEL PRESIDENTE E DEI CONSIGLIERI DELLA PROVINCIA

Pres.Boldrini al Convegno I Sindaci d'Italia nell'Aula di Montecitorio arch.3479-C  06.10.14Torna d’attualità l’elezione diretta dei presidente e dei consiglieri provincia grazie all’ Ordine del Giorno 9/01117-A/011 presentato alla Camera dal deputato Silvestroni venerdì 14 settembre 2018 (seduta n. 44) nel corso del dibattito sul c.d. milleproroghe.

Ecco il testo:

La Camera, premesso che: 
le disposizioni recate dall’articolo 1 del disegno di legge in esame confermano ancora una volta l’urgenza di un intervento legislativo di profonda revisione della legge n. 56 del 2014 che superi la prospettiva di precarietà dell’assetto del governo provinciale per dare una prospettiva certa alle Province quali istituzioni costitutive della Repubblica, come previsto dall’articolo 114 della Costituzione; 
è necessario prendere atto dell’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 ed essere consapevoli che le Province sono articolazioni della Repubblica al pari dei comuni e delle Regioni, sebbene con ruoli e funzioni diverse; 
la necessità del superamento della legge Delrio deriva dal fatto che essa non può essere attuata poiché le province sono ancora previste dalla Costituzione e mantengono le competenze sull’edilizia scolastica, la tutela e valorizzazione dell’ambiente, i trasporti, le strade provinciali; 
per esercitare tali funzioni le province necessitano urgentemente di risorse, posto che ad ora le strade e scuole provinciali sono lasciate senza manutenzione, non è garantita l’assistenza ai disabili, il personale trasferito e quello rimasto, a causa della permanente carenza di organico non sono in grado di svolgere i compiti loro assegnati, e i centri per l’impiego, che dovrebbero favorire il reinserimento dei disoccupati, rimangono in bilico tra la competenza «concorrente» tra Stato e Regioni; 
in sostanza la legge Delrio si è limitata ad abolire i compensi e l’elezione diretta degli organi provinciali e delle Città Metropolitane; 
questa brutta esperienza deve essere superata, e la parola deve tornare ai cittadini che dovranno essere di nuovo chiamati ad eleggere gli amministratori della propria provincia e della propria città metropolitana in osservanza dell’articolo 1 della Costituzione; 
le lacune, le contraddizioni e le criticità della «norma transitoria» rendono assai arduo il governo dei territori, come nel caso della diversa durata del mandato di Presidente e del Consiglio Provinciale, il primo in carica per 4 anni, il secondo solo per 2, che impedisce la programmazione triennale; 
il rilievo riconosciuto dalla Carta costituzionale alle province impone, inoltre, una chiara opposizione alle fusioni obbligatorie tra comuni, che si configurano come uno strumento anticostituzionale, che attenta alla democrazia impedendo ai cittadini di eleggere il proprio Sindaco; 
il lavoro dell’Intergruppo parlamentare denominato «Riordino territoriale e superamento della Delrio» da inizio legislatura, si è proposto l’obiettivo di rimuovere il carattere di incostituzionalità dei due commi della legge 56 che riguardano le città metropolitane e precisamente al comma 5 che recita: «in attesa della riforma del titolo V della parte seconda della costituzione e delle relative norme di attuazione, le città metropolitane di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria sono disciplinate dalla presente legge:…», e per le Provincie che il comma 51 che recita «in attesa della riforma del titolo V della parte seconda della costituzione e delle relative norme di attuazione, le province sono disciplinate dalla presente legge:…»; 
appare del tutto evidente l’esigenza di definire le competenze costituzionali e le responsabilità legislative e finanziarie in grado di migliorare l’esercizio delle funzioni delle Province e delle Città Metropolitane,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di assumere iniziative, anche normative, volte a ripristinare l’elezione diretta dei Presidenti e dei Consiglieri Provinciali, a consentire l’elezione diretta del sindaco e del consiglio metropolitano, e a rivedere la forma di governo di Provincie e Città Metropolitane. 
9/1117-A/11. (Testo modificato nel corso della seduta

IL D.L. MILLEPROROGHE ESTIVO

PALAZZO CHIGI Studio DEL PRESIDENTE
PALAZZO CHIGI : STUDIO DEL PRESIDENTE

Sulla g.u. 171 del 25 luglio 2018 è stato pubblicato il Decreto legge 91/2018 recante la proroga di alcuni termini previsti da disposizioni legislative.

In particolare l’art. 1 contiene la proroga di termini in materia di enti territoriali stabilendo quanto segue:

All’articolo 4, comma 6-bis, del decreto-legge 30 dicembre 2015, n. 210, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 febbraio 2016, n. 21, al primo e al terzo periodo, le parole «Per gli anni 2016 e 2017» sono sostituite dalle seguenti: «Per gli anni 2016, 2017 e 2018»

Il mandato dei presidenti di provincia e dei consigli provinciali in scadenza tra la data di entrata in vigore del presente decreto-legge e il 31 ottobre 2018 e’ prorogato fino a tale data, anche in deroga a quanto previsto dall’articolo 1, commi 65 e 69, della legge 7 aprile 2014, n. 56, e le elezioni per il rinnovo delle cariche predette si tengono il 31 ottobre 2018, contestualmente alle elezioni del rispettivo consiglio provinciale o presidente di provincia, qualora sia in scadenza per fine mandato entro il 31 dicembre 2018.

In sede di conversione in legge ci si attendono molte integrazioni a questo articolo che preavvisa la controriforma della legge Delrio e il ripristino dell’elezione diretta degli organi delle province e nuovi compiti per questi enti di area vasta.

APPROVATO IL DECRETO LEGGE MILLEPROROGHE

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Ieri 24 luglio il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha approvato un decreto legge che introduce disposizioni urgenti per la proroga di alcuni termini previsti da disposizioni legislative.

Il decreto interviene, tra l’altro, negli ambiti di seguito specificati.

  1. Enti territoriali

Si confermano per tutto il 2018 le disposizioni concernenti le modalità di riparto del fondo sperimentale di riequilibrio a favore delle province e delle città metropolitane delle regioni a statuto ordinario, nonché i trasferimenti erariali non oggetto di fiscalizzazione, corrisposti dal Ministero dell’interno.

Inoltre, in attesa di una compiuta revisione della legge Delrio, si proroga al 31 ottobre 2018 il mandato dei Presidenti di provincia e dei Consigli provinciali in scadenza entro quella data e si anticipa, allo stesso giorno, il mandato dei Presidenti e dei Consigli provinciali in scadenza entro il 31 dicembre 2018. In tal modo, si potranno tenere il 31 ottobre 2018 tutte le elezioni provinciali previste entro la fine dell’anno, semplificando le procedure e contenendone i costi (election day provinciale).

  1. Giustizia

Al fine di completare le complesse misure organizzative in atto per l’attuazione delle nuove norme in materia di intercettazioni, introdotte dal decreto legislativo 29 dicembre 2017, n. 216, anche relativamente all’individuazione e all’adeguamento dei locali idonei per le cosiddette “sale di ascolto”, alla predisposizione di apparati elettronici e digitali e all’adeguamento delle attività e delle misure organizzative degli uffici, il termine di applicazione di dette disposizioni viene prorogato al 31 marzo 2019.

Inoltre, in relazione alle nuove norme contenute nella legge 23 giugno 2017, n. 103, che estendono il regime della multivideoconferenza anche ai processi con detenuti non in regime di “41 bis”, constatata la necessità di una revisione organizzativa e informatica di tutta la precedente architettura giudiziaria, con l’aumento dei livelli di sicurezza informatica, e di incrementare il numero di aule negli uffici giudiziari e di “salette” negli istituti di pena, si prevede il differimento dell’efficacia delle stesse norme fino al 15 febbraio 2019.

Infine, si prevede la proroga al 31 dicembre 2021 del termine per la cessazione del temporaneo ripristino della sezione distaccata di Ischia nel circondario del tribunale di Napoli.

  1. Infrastrutture

Si prevede la proroga al 31 dicembre 2019 del termine entro cui il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) deve individuare le modalità di impiego delle economie derivanti dai finanziamenti dei programmi di edilizia scolastica.

  1. Istruzione e università

Per consentire il regolare avvio dell’anno scolastico 2018/2019 nel sistema della formazione italiana nel mondo, assicurando la copertura di almeno 183 posti, compresi 40 nelle scuole statali all’estero e 28 posti nelle scuole europee, in attesa della definizione delle nuove procedure introdotte dal decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 64, si proroga, per quest’anno, la possibilità di ricorrere alle graduatorie vigenti nell’anno scolastico 2017/2018.

  1. Cultura

Al fine di tenere conto di un parere del Consiglio di Stato, si assicura la necessaria copertura legislativa all’estensione per il 2018 del cosiddetto “bonus cultura” per i diciottenni, prevista dalla legge di bilancio per il 2018.

  1. Salute

Si consente, anche per l’anno 2018, l’utilizzo delle risorse finanziarie, a valere sul finanziamento del Servizio sanitario nazionale, accantonate per le quote premiali da destinare alle regioni virtuose, secondo la proposta di riparto delle risorse finanziarie per l’anno 2018 della Conferenza delle regioni e province autonome.

Inoltre, allo scopo di salvaguardare la partecipazione di investimenti stranieri alla realizzazione di strutture sanitarie per la regione Sardegna, si prevede una estensione al periodo 2018-2020 delle deroghe in materia di riduzione della spesa per prestazioni sanitarie.

  1. Eventi sismici

Si amplia il termine per la presentazione, da parte dei soggetti destinatari dei procedimenti di recupero degli aiuti di Stato, dei dati relativi all’ammontare dei danni subiti per effetto degli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo.

Inoltre, si estende al 2019 la percentuale, già prevista per l’anno 2018, di partecipazione alla riduzione del Fondo di solidarietà comunale per i Comuni rientranti nell’area cratere del sisma dell’Emilia Romagna del 2012 e di quello de L’Aquila del 2009.

  1. Sport

Al fine di consentire la compiuta realizzazione e consegna delle opere per l’Universiade di Napoli del 2019, si proroga il termine ultimo di realizzazione delle stesse al 30 maggio 2019. Inoltre, si individua ex lege nel Direttore dell’Agenzia regionale Universiade 2019 il Commissario straordinario per la realizzazione dell’evento.

  1. Banche popolari e gruppi bancari cooperativi

Le disposizioni prorogano dagli attuali 90 giorni a 180 giorni il termine per l’adesione delle banche di credito cooperativo (Bcc) al contratto di coesione che dà vita al gruppo bancario cooperativo. Il termine decorre dal provvedimento di accertamento della Banca d’Italia in ordine alla sussistenza delle condizioni previste dalla legge per la stipula del contratto di coesione. Inoltre, si proroga al 31 dicembre 2018 la scadenza per l’adeguamento delle banche popolari a quanto stabilito dal Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia.

CONVOCATO D’URGENZA IL CONSIGLIO DEI MINISTRI PER L’ADOZIONE DI UN DECRETO MILLEPROROGHE

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Il Consiglio dei Ministri è convocato per oggi martedì 24 luglio 2018 alle ore 12.00 a Palazzo Chigi per l’esame del seguente ordine del giorno:

  • DECRETO-LEGGE: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative (PRESIDENZA);
  • LEGGI REGIONALI;
  • VARIE ED EVENTUALI.

Di norma il milleproroghe veniva adottato a fine anno, sembrerebbe che tra le misure previste ci sia il rinvio dell’entrata in vigore della riforma delle banche di credito cooperativo, ma secondo altri ci sarebbero anche le prime modifiche al Testo Unico degli Enti Locali e  alla legge 53/2014 ripristinando l’elezione diretta delle amministrazioni provinciali.

RIPARTITI 318 MILIONI TRA LE PROVINCE PER L’ANNO 2018

upiSulla Gazzetta ufficiale n. 46 del 24 febbraio è stato pubblicato il Decreto  19 febbraio 2018  recante il  riparto a favore delle province delle regioni a statuto ordinario dei contributi di 317 milioni di euro, per l’anno 2018 e di 110 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2019 e 2020, per l’esercizio delle funzioni fondamentali di cui all’articolo 1, della legge 7 aprile 2014, n. 56.

Si tratta di una boccata di ossigeno per le amministrazioni provinciali in difficoltà ad assicurare le funzioni fondamentali da quando sono state approvate la legge 56/2014 e la legge 190/2014.

il provvedimento è stato più volte sollecitato dall’Unione Province Italiane.

Mi auguro che nella prossima legislatura il Parlamento possa riesaminare questa scelta che ha fortemente penalizzato tutte le province italiane.

GU 46/2018