I 50° ANNIVERSARIO DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA MADRE TERRA – PER RIPARTIRE DOVREMO INVESTIRE SULLA DIFESA DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE

Un bambino partecipa a un seminario organizzato da UNDP Perù e FAO ad Ayacucho, in Perù. 
Foto: UNDP Perù.

Oggi 22 aprile ricorre il 50° anniversario della Giornata mondiale della Madre Terra.

Il Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres per la ricorrenza ha inviato un messaggio:

La Madre Terra sta chiaramente sollecitando un invito all’azione. La natura è sofferenza. Incendi australiani, record di calore e la peggiore invasione di locuste in Kenya. Ora affrontiamo COVID -19 , un legame di pandemia di salute in tutto il mondo con la salute del nostro ecosistema.

I cambiamenti climatici, i cambiamenti della natura causati dall’uomo e i crimini che interrompono la biodiversità, come la deforestazione, i cambiamenti nell’uso del suolo, l’intensificazione della produzione agricola e zootecnica o il crescente commercio illegale di animali selvatici, possono aumentare il contatto e la trasmissione di malattie infettive dagli animali a umani (malattie zoonotiche) come COVID-19.

Da una nuova malattia da infezione che emerge nell’uomo ogni 4 mesi, il 75% di queste malattie emergenti proviene da animali , secondo l’ambiente delle Nazioni Unite.

Ciò mostra le strette relazioni tra salute umana, animale e ambientale

Un impatto visibile e positivo, sia attraverso il miglioramento della qualità dell’aria o la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, è temporaneo, perché proviene da tragici rallentamenti economici e disagi umani.

Ricordiamo più che mai in questa Giornata internazionale della Madre Terra che abbiamo bisogno di passare a un’economia più sostenibile che funzioni sia per le persone che per il pianeta. Promuoviamo l’armonia con la natura e la Terra.

Ora tocca a noi, nei nostri paesi, nelle nostre città dobbiamo adoperarci anche nelle piccole cose per difendere il nostro pianeta.

Dalla crisi economica che seguirà l’emergenza da coronavirus per uscire dovremo ripensare il nostro rapporto futuro con il pianeta investendo sui nostri territori per prevenire le alluvioni e gli altri disastri che colpiscono il nostro Paese, per ripiantare gli alberi là dove servono, per risanare il suolo , l’aria e l’acqua dall’inquinamento che colpisce anche la nostra salute.

Dovremo fare più attenzione allo sviluppo sostenibile specialmente in agricoltura, mettendo al bando i tanti pesticidi che hanno distrutto i campi.

Come all’epoca del New Deal di Roosevelt molti posti di lavoro dovranno essere creati per iniziative a difesa del territorio e dell’ambiente, ma anche per le infrastrutture che la nostra Nazione potrà utilizzare per offrire economie esterne alle imprese.

Ci vuole un poco di lungimiranza da parte dei nostri governanti, che non tutti hanno.

NORME EUROPEE SULL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO

inquinamentoNonostante la crisi il Consiglio dei Ministri, riunitosi il  29 maggio, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo che, in attuazione della direttiva (UE) 2016/2284 in materia di riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici, ha l’obiettivo di promuovere il raggiungimento di livelli di qualità dell’aria tali da non causare impatti negativi significativi e rischi significativi per la salute umana e l’ambiente.

Il decreto, in conformità alla direttiva, introduce norme volte a raggiungere i seguenti obiettivi:

  • ridurre il complesso delle emissioni nazionali annue di origine antropica di una serie di sostanze per rispettare specifici livelli entro il 2020 e il 2030;
  • attivare il monitoraggio delle emissioni di una serie di sostanze per cui non sono previsti obblighi di riduzione delle emissioni;
  • ottenere, attraverso un sistema di monitoraggio, dati relativi agli impatti dell’inquinamento atmosferico sugli ecosistemi.

Il decreto ha tra i destinatari soggetti sia pubblici che privati. In particolare, le autorità con competenze in settori responsabili di emissioni oggetto di impegni nazionali di riduzione (come trasporti, industria, agricoltura, energia, riscaldamento civile, ecc.) o in ambiti collegati (qualità dell’aria, clima, ecc.), dovranno realizzare azioni coerenti con l’attuazione del programma nazionale di riduzione delle emissioni.

Per quanto attiene ai soggetti privati, le nuove norme avranno effetto su tutti coloro che, come operatori, utenti o consumatori, saranno interessati dall’attuazione delle politiche e delle misure del programma nazionale.

Tali soggetti potranno essere destinatari di obblighi e divieti o, comunque, di effetti diretti e indiretti dell’applicazione del programma nazionale (limiti di emissione di attività, divieti e limiti di circolazione veicolare, obblighi relativi al riscaldamento civile, ecc.).

Il testo tiene conto delle osservazioni espresse dalla Conferenza unificata e dei pareri resi dalle Commissioni parlamentari speciali istituite per l’esame degli atti del Governo.