La Corte dei conti è stata audita presso la VI Commissione (Finanze) della Camera dei deputati nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui sistemi tributari delle regioni e degli enti territoriali nella prospettiva dell’attuazione del federalismo fiscale e dell’autonomia differenziata.
La delegazione della magistratura contabile era composta dai Presidenti della Sezione delle Autonomie Maurizio Graffeo (funzione di coordinamento) e Francesco Petronio (funzione di referto) e dai Consiglieri Alfredo Grasselli, Rinieri Ferone, Francesco Uccello e Massimo Romano.
La Corte ritiene che nel quadro di incertezza che contraddistingue il sistema di finanziamento delle autonomie territoriali occorre recuperare i ritardi sinora accumulati nel percorso prefigurato dalla legge delega 5 maggio 2009, n. 42 in materia di federalismo fiscale, tenuto anche conto dell’accelerazione impressa dall’iniziativa di alcune Regioni volta alla richiesta di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia previste dall’art. 116, terzo comma, della Costituzione. Dalla soluzione dei molteplici nodi rimasti ancora da sciogliere dipende il buon esito della riforma e l’attivazione di quel circuito virtuoso di controllo democratico e di recupero di efficienza che è alla base di ogni strategia di responsabilizzazione degli enti territoriali sul fronte del prelievo fiscale e della spesa. Temi quali il rafforzamento dell’autonomia impositiva, lo sviluppo del ruolo di coordinamento della finanza territoriale, la fiscalizzazione dei trasferimenti statali, il superamento della spesa storica (con l’introduzione dei livelli essenziali delle prestazioni ed il finanziamento delle funzioni tenendo conto dei fabbisogni e dei costi standard), costituiscono ancora oggi il principale terreno di confronto su cui occorre misurarsi per dare attuazione al disegno di decentramento finanziario prefigurato dalle disposizioni costituzionali. L’adozione dei nove decreti attuativi della legge 5 maggio 2009, n. 42, non è riuscita, infatti, a completare il quadro degli adempimenti necessari alla costruzione del nuovo assetto di finanza pubblica, poiché la definizione di importanti profili del nuovo ordinamento finanziario è stata rimandata ad ulteriori provvedimenti che l’emergenza finanziaria ha finito col procrastinare nel tempo alterando gli equilibri del disegno originario. Più a monte, una serie di altri aspetti problematici, spesso riconducibili direttamente alla riforma costituzionale del 2001, ha accentuato le difficoltà di attuazione del processo di ridefinizione dei rapporti tra Stato ed Autonomie; primo tra questi, la difficoltà di interpretare in modo univoco l’elencazione delle materie contenuta nell’art. 117 della Costituzione, cui ha fatto seguito il problema degli squilibri territoriali (che rendono le basi imponibili delle diverse Regioni non immediatamente confrontabili), la gestione del debito pubblico, la necessità di controllare la pressione fiscale nel suo complesso ed il rispetto dei vincoli in materia di coordinamento della finanza pubblica. La riforma del Titolo V, Parte II, della Costituzione, avviando un ampio processo di trasferimento di funzioni tra i diversi livelli istituzionali della Repubblica, ha posto l’esigenza di dare impulso al federalismo fiscale, in attuazione dell’art. 119, attraverso la valorizzazione del principio di responsabilità impositiva.
La realizzazione di tale principio avrebbe dovuto attivare i meccanismi virtuosi prefigurati dal disegno autonomistico per ottimizzare l’utilizzo dei cespiti fiscali disponibili e recuperare le basi imponibili con relativo incremento del gettito. Ad un disegno complessivo rivolto allo sviluppo delle Autonomie mediante l’effettivo sostegno di mezzi finanziari propri, ha fatto riscontro, invece, un processo attuativo spesso connotato da ripensamenti, cui ha contribuito un assetto istituzionale poco funzionale alla migliore definizione degli ambiti di operatività e delle funzioni assegnate ad ogni livello di governo, con sovente sovrapposizione tra le rispettive sfere di competenza e perdita di efficienza dell’azione del governo locale. Mentre gli aspetti connessi alla nuova ripartizione delle funzioni hanno avuto immediata operatività (seppure con le criticità derivanti dalla non univocità dei criteri di riparto), il fronte del nuovo sistema di finanziamento si è dimostrato più complesso, ancorato ad un modello di finanza derivata. Ne risulta una asimmetria tra il livello di spesa assegnato alle Autonomie (che, escludendo la spesa pensionistica e quella per interessi, ammonta a circa la metà della spesa pubblica) e la quota di finanziamento autonomo delle stesse, che si attesta a livelli ben inferiori.
La mancata integrazione del potere di spesa con la responsabilità impositiva non facilita le azioni volte a contrastare la tendenza espansiva della spesa pubblica, specie se la piena attuazione della riforma federalista non sarà in grado di superare l’evidente disomogeneità territoriale delle fonti di finanziamento individuate per sostituire la complessa rete di trasferimenti erariali. La funzione compensativa attribuita ai fondi perequativi potrà solo attenuare tale asimmetria, stante l’incertezza dell’effettiva disponibilità di risorse che il singolo ente si vedrà riconosciute al termine del processo di ripartizione dei fondi. Sul piano organizzativo, restano aperte numerose problematiche operative, fra cui particolare rilievo assumono gli strumenti di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, la strutturazione dei centri di servizio regionali per la gestione organica dei tributi erariali, regionali e locali, l’individuazione di possibili modelli perequativi infraregionali e la messa a punto di soluzioni tecniche per la condivisione delle basi informative. Resta aperta, fra le altre, anche la questione relativa alla definizione di un adeguato sistema di valutazione dei criteri di misurazione delle prestazioni e dell’efficienza dell’azione pubblica, come pure la definizione di adeguati livelli di prestazione.
Qui il link con il testo completo dell’audizione: https://www.corteconti.it/Download?id=abd9cfde-9c30-473a-bc24-ac9a739376dd