UNA PROPOSTA PER ADEGUARE LA NORMATIVA SULLA COMUNICAZIONE PUBBLICA

Dal sito del Dipartimento della funzione Pubblica si apprebnde che il Gruppo di lavoro insediato presso la Funzione pubblica nel gennaio scorso e guidato da Sergio Talamo, direttore Comunicazione e relazioni esterne del FormezPA, ha consegnato al Ministro Fabiana Dadone il documento finale di indirizzo, frutto della discussione con stakeholder qualificati che vanno dall’Ordine dei giornalisti a Ferpi, dal Fnsi a ComPubblica e PASocial, dalle rappresentanze delle università e delle associazioni che fanno parte dell’Open government partnership fino a interlocutori istituzionali come Anci e Conferenza delle Regioni.

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L’INTERVENTO DEL PROF. MORCELLINI IN VESTE DI COMMISSARIO DELL’AGCOM IN TEMA DI COMUNICAZIONE DIGITALE

Morcellini.jpgNonostante quanto previsto dalla legge 150/2000 la Pubblica amministrazione è ancora molto indietro nella comunicazione esterna ed interna.

Specialmente gli enti locali soffrono per questa situazione.

Il prof. Mario Morcellini, che oltre ad essere ordinario della scienza delle comunicazioni è anche Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, intervenendo in quest’ultima vesta al convegno “Dove non arriva la privacy. Come creare una cultura della riservatezza” ha affermato:   “L’universo della comunicazione digitale ha bisogno ora più che mai di regole. Dobbiamo rivendicare una nuova forza regolamentare nei confronti dei social network”.

Osservando i dati di ricerca sui social – ha aggiunto Morcellini – si evidenzia che, per la
gran parte degli utenti, è ampiamente diffusa la convinzione che le cattive notizie siano
quelle vere. Di contro, le buone notizie non fanno notizia. I titoli delle notizie, spingono
l’utente ad un irrefrenabile istinto, ‘all you can eat’, di condivisione a quanti più post possibili”.
Per il Commissario Agcom, “l’utente oggi naviga non più nell’infinito oceano della rete ma in uno, due, tre mari appena che sono i social. Non sente più l’esigenza di uscire alla scoperta di mondi nuovi. Qualcosa, però, a partire dallo scandalo Cambridge analytic sta cambiando.
È giunto il momento di investire nuovamente sull’informazione di qualità”. Per arginare gli eccessi della comunicazione e dei social, ha detto ancora Morcellini, “occorre stressare questo risveglio che si sta diffondendo (o almeno affacciando) tra gli utenti della rete nei confronti dell’informazione, investendo in un nuovo rapporto di fiducia, ossia nella qualità e nella professionalità dell’informazione prodotta”.

UNA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE LOCALE PIU’ SOCIAL E PIU’ PARTECIPATA

pasocialGli enti locali stanno aumentando l’interesse verso la  comunicazione pubblica ma stanno anche prendendo coscienza anche del fenomeno dei  social media che negli ultimi dieci anni sono entrati a forza nella PA. Facebook, Instagram, Twitter, You Tube, Snapchat, WhatsApp, Telegram, Facebook Messenger, Linkedin sono la grande occasione per la comunicazione pubblica di tornare protagonista nelle politiche delle amministrazioni.

Dal sito ForumPA  apprendiamo che ora la centralità che gli strumenti Social stanno assumendo all’interno della PA è confermata dalla nascita dell’associazione #PAsocial.

Si tratta di un gruppo informale di comunicatori pubblici che condividono finalità e obiettivi e che si sono recentemente costituiti in associazione che si presenta con “l’obiettivo di proseguire e rafforzare il percorso di crescita di una rete nazionale della nuova comunicazione. Tanti gli scopi principali della nuova associazione: riconoscere e valorizzare la figura professionale del social media manager e tutte le professionalità del mondo della comunicazione e dell’informazione legate al mondo del web; lavorare per un aggiornamento della legge 150 sulla comunicazione pubblica e sulla promozione di modelli organizzativi che tengano conto dei profondi cambiamenti portati da web, social, e chat; sostenere, promuovere e sviluppare l’uso consapevole e appropriato dei social media e di tutti i nuovi mezzi di comunicazione; diffondere la cultura della democrazia in Rete, per una corretta informazione e comunicazione ; migliorare il rapporto tra enti e aziende pubbliche e cittadini con una comunicazione sempre più chiara, trasparente, immediata e partecipativa; sviluppare e dare continuità al progetto social per una Pubblica Amministrazione sempre più aperta e forte rispetto ai nuovi mezzi di comunicazione e di rapporto col cittadino; dare una spinta al concetto di smart city, promuovendo una comunicazione di servizio pubblico sempre più completa, chiara, efficace e in tempo reale; continuare e ampliare il percorso di divulgazione, scambio buone pratiche, ricerca, formazione sulla nuova comunicazione“.