L’ADESIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA AL PROTOCOLLO DI UTRECHT SUL DIRITTO DEI CITTADINI A PARTECIPARE AGLI AFFARI DELLA COLLETTIVITA’ LOCALE

Utrecht, Castello De Haar

Nel corso della seduta di ieri 7 agosto il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio, ha approvato un disegno di legge recante l’adesione della Repubblica italiana al Protocollo addizionale alla Carta europea dell’autonomia locale sul diritto a partecipare agli affari delle collettività locali, fatto a Utrecht il 16 novembre 2009.

Il Protocollo, firmato il 16 novembre 2009, rappresenta il culmine di oltre 20 anni di lavoro a livello intergovernativo in seno al Consiglio d’Europa in tema di partecipazione democratica a livello locale, iniziato con la firma della Carta europea delle autonomie locali, il 15 ottobre 1985.

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LA CORTE COSTITUZIONALE SI APRE ALL’ASCOLTO DELLA SOCIETA’ CIVILE

La Presidente della Corte Costituzionale prof.ssa Cartabia ha iniziato il nuovo anno con rivoluzione che modifica radicalmente la procedura avanti la Corte con una delibera dell’8 gennaio scorso. Anche la società civile, d’ora in poi, potrà far sentire la propria voce sulle questioni discusse davanti alla Corte costituzionale.
In particolare, il nuovo articolo 4-ter delle Norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale prevede che qualsiasi formazione sociale senza scopo di lucro e qualunque soggetto istituzionale, se portatori di interessi collettivi o diffusi attinenti alla questione in discussione, potranno presentare brevi opinioni scritte per offrire alla Corte elementi utili alla conoscenza e alla valutazione del caso sottoposto al suo giudizio.
La Consulta, in linea con la prassi di molte Corti supreme e costituzionali di altri Paesi, si apre così all’ascolto dei cosiddetti amici curiae: soggetti istituzionali, associazioni di categoria, organizzazioni non governative.
Altra rilevante modifica approvata dalla Corte consiste nella previsione, nel nuovo articolo 14-bis delle Norme integrative, della possibilità di convocare esperti di chiara fama, qualora ritenga necessario acquisire informazioni su specifiche discipline. Il confronto con gli esperti si svolgerà in camera di consiglio, alla presenza delle parti del giudizio.
Inoltre, nei giudizi in via incidentale, proposti da un giudice nel corso di un giudizio civile, penale o amministrativo, potranno intervenire – oltre alle parti di quel giudizio e al Presidente del Consiglio dei ministri (e al Presidente della Giunta regionale, nel caso di legge regionale) – anche altri soggetti, sempre che siano titolari di un interesse qualificato, inerente in modo diretto e immediato a quel giudizio. Coloro che chiedono di intervenire potranno eventualmente essere autorizzati ad accedere agli atti del processo costituzionale anche prima dell’udienza.
Il nuovo articolo 4-bis disciplina le modalità di accesso agli atti del giudizio da parte dei terzi intervenienti.

Si tratta di una innovazione epocale che, mi auguro, possa servire di esempio.

LE LINEE GUIDA SULLA CONSULTAZIONE PUBBLICA

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INCONTRO TRA LA MINISTRA MADIA E PAUL MAASSEN 

La ministra Madia ha emanato Le Linee guida n. 2/2017 affinché i processi di consultazione pubblica siano in grado di condurre a decisioni informate e di qualità e siano il più possibile inclusivi, trasparenti ed efficaci.

Il documento è stato prodotto attraverso un percorso partecipato che ha coinvolto l’Open Government Forum.

Le Linee guida sono state sottoposte anche a consultazione pubblica dal 5 dicembre 2016 al 12 febbraio 2017.

Esse costituiscono il punto iniziale di un processo in cui sviluppare e migliorare i principi e i criteri per la consultazione pubblica sulla base delle esperienze che saranno realizzate e comunicate dalle amministrazioni e dalla società civile. Con la Direttiva la pubblica amministrazione italiana promuove il processo di apertura verso i cittadini e di trasparenza verso le imprese e la società civile. Il Dipartimento della funzione pubblica coordina la partecipazione dell’amministrazione italiana nell’OGP e sostiene l’utilizzo dello strumento della consultazione da parte delle pubbliche amministrazioni italiane.

In previsione dell’ingresso dell’Italia nel Comitato Direttivo OGP a partire da ottobre 2017, Paul Maassen, direttore della Civil Society Engagement Support Unit, ha incontrato a Roma la Ministra Marianna Madia e il team OGP.

LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLA VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE E DELLA QUALITA’ DEI SERVIZI

partecipazioneI cittadini e le associazioni, nonostante quanto previsto dal comma 461 dell’art. 2 della legge 244/2007 non sono messi in condizione dai Direttori Generali delle ASL di valutare la qualità dei servizi e di incidere sulla realtà

In particolare il predetto comma 461 recita quanto segue: “Al fine di tutelare i diritti dei consumatori e degli utenti dei servizi pubblici locali e di garantire la qualità, l’universalità e l’economicità delle relative prestazioni, in sede di stipula dei contratti di servizio gli enti locali sono tenuti ad applicare le seguenti disposizioni:
a) previsione dell’obbligo per il soggetto gestore di emanare una «Carta della qualità dei servizi», da redigere e pubblicizzare in conformità ad intese con le associazioni di tutela dei consumatori e con le associazioni imprenditoriali interessate, recante gli standard di qualità e di quantità relativi alle prestazioni erogate così come determinati nel contratto di servizio, nonché le modalità di accesso alle informazioni garantite, quelle per proporre reclamo e quelle per adire le vie conciliative e giudiziarie nonché le modalità di ristoro dell’utenza, in forma specifica o mediante restituzione totale o parziale del corrispettivo versato, in caso di inottemperanza;
b) consultazione obbligatoria delle associazioni dei consumatori;
c) previsione che sia periodicamente verificata, con la partecipazione delle associazioni dei consumatori, l’adeguatezza dei parametri quantitativi e qualitativi del servizio erogato fissati nel contratto di servizio alle esigenze dell’utenza cui il servizio stesso si rivolge, ferma restando la possibilità per ogni singolo cittadino di presentare osservazioni e proposte in merito;
d) previsione di un sistema di monitoraggio permanente del rispetto dei parametri fissati nel contratto di servizio e di quanto stabilito nelle Carte della qualità dei servizi, svolto sotto la diretta responsabilità dell’ente locale o dell’ambito territoriale ottimale, con la partecipazione delle associazioni dei consumatori ed aperto alla ricezione di osservazioni e proposte da parte di ogni singolo cittadino che può rivolgersi, allo scopo, sia all’ente locale, sia ai gestori dei servizi, sia alle associazioni dei consumatori; e) istituzione di una sessione annuale di  verifica del funzionamento dei servizi tra ente locale, gestori dei servizi ed associazioni dei consumatori nella quale si dia conto dei reclami, nonché´ delle proposte ed osservazioni pervenute a ciascuno dei soggetti partecipanti da parte dei cittadini;
f) previsione che le attività di cui alle lettere b), c) e d) siano finanziate con un prelievo a carico dei soggetti gestori del servizio, predeterminato nel contratto di servizio per l’intera durata del contratto stesso.

Almeno su alcune scelte di politica sarebbe opportuno che fosse utilizzato lo strumento della “consultazione pubblica” introdotta con le “Linee guida sulla consultazione pubblica in Italia” del 9 marzo 2017.

È augurabile che la partecipazione dei cittadini e degli altri utenti finali alla valutazione della performance in rapporto alla qualità dei servizi resi, di cui si prevede l’introduzione secondo quanto stabilito dalle modifiche che saranno introdotte agli articoli 8 e 19-bis del decreto legislativo n. 150/2009, dallo schema di decreto legislativo delegato dalla L. 124/2015 venga meglio definita per dare concreta attuazione a questo principio.

UN NUOVO STRUMENTO PER LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI

lgIl Dipartimento della Funzione Pubblica ha reso disponibili sul proprio sito delle interessantissime Linee Guida sulla consultazione pubblica contenenti i principi generali affinché i processi di consultazione pubblica siano in grado di condurre a decisioni informate e di qualità e siano il più possibile inclusivi, trasparenti ed efficaci.

Le indicazioni sono ispirate alle raccomandazioni e alle migliori pratiche internazionali.

In questa prima versione delle linee guida, accanto ad ogni principio sono stati introdotti, per facilitarne la comprensione e l’applicabilità concreta, dei criteri attuativi, vale a dire alcune indicazioni sulle modalità con cui l’amministrazione può declinare ogni principio.

Inoltre è stato redatto un documento di analisi che riassume, in un quadro sintetico, gli esempi tratti dalla prima raccolta di esperienze di consultazione avviate sul territorio nazionale da amministrazioni centrali e locali.

Secondo gli autori queste  linee guida costituiscono il punto iniziale di un processo in cui sviluppare e migliorare i principi e i criteri per la consultazione pubblica sulla base delle esperienze che saranno raccolte o realizzate.

Trovate qui le  Linee Guida