ALCUNE RIFLESSIONI DELL’OSSERVATORIO SUI CONTI PUBBLICI IN MERITO AL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

L’Osservatorio Conti Pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano diretto da carlo Cottarelli ha pubblicato quest’oggi uno studio di fabio Angei e Francesco Tucci intitolato “La valutazione della performance della PA: alcuni spunti di riflessione“.

Gli autori, dopo aver fatto la cronistoria dell’introduzione della performance nella pubblica amministrazione ricordano che il ciclo della performance è basato principalmente su due documenti:

-Il Piano della performance è un documento di programmazione su orizzonte triennale che viene definito dall’organo di indirizzo politico amministrativo(es. nel caso di un Ministero dal Ministro, dal
Viceministro o dai Sottosegretari) in collaborazione con i vertici dell’amministrazione (es. i dirigenti ministeriali) e secondo le linee guida del Dipartimento della Funzione Pubblica (DFP), entro il 31 gennaio di ogni anno. Il piano individua gli obiettivi che devono essere raggiunti nel triennio.1 A ogni obiettivo che si intende raggiungere, come prescritto dall’articolo 4 del d.lgs. n. 150 del 2009 e specificato dalle linee guida del DFP, vengono assegnati uno o più indicatori utili alla successiva misurazione e valutazione del raggiungimento dell’obiettivo, ed esplicitati i risultati attesi per ogni anno (target numerici per gli indicatori);

-La Relazione sulla Performance è il documento redatto “a consuntivo”: misura e valuta il raggiungimento (o meno) degli obiettivi, tramite il controllo del raggiungimento dei target degli indicatori programmati nel Piano. Viene redatta secondo gli indirizzi impartiti dal DFP e validata, in termini di forma e di contenuto, dall’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) entro il 30 giugno di ogni anno. L’OIV è un organo costituito da ogni amministrazione in forma collegiale o monocratica (il numero massimo di componenti è tre) e nominato dall’organo di indirizzo politico-amministrativo. L’OIV controlla il funzionamento complessivo, la trasparenza e l’integrità del sistema di valutazione, formulando apposite raccomandazioni in una relazione annuale sul funzionamento del sistema di valutazione.

Successivamente gli autori hanno analizzato la gestione di questo istituto a livello di amministrazioni centrali puntando il dito sulla inadeguatezza, sul basso livello degli obiettivi, spesso monitorati tramite indicatori di input anziché con indicatori di risultati, sul ritardo con cui vengono pubblicati i risultati, sulla scarsa trasparenza e sul fatto che detti dati sono di fatto ignorati e non utilizzati.

Senza dubbio uno dei motivi per cui il sistema non funziona come dovrebbe è dato dalla inadeguatezza degli obiettivi e dalla incapacità di predisporli, ma gli autori non hanno affrontato il motivo principale per cui ciò avviene che è costituito dal fatto che i dirigenti sono nominati dal vertice dall’amministrazione come pure l’Organismo Indipendente di Valutazione (che quindi tale non è) , mentre per essere veramente indipendente dovrebbe trovarsi in una posizione di terzietà e non rispondere al Ministro o al capo dell’amministrazione.

Molto dipende naturalmente da come si vogliono gestire le cose. Trovandomi a rivestire l’incarico di direttore generale di un Comune grazie alla disponibilità del Sindaco ho potuto scegliere le persone da nominare nell’organismo di valutazione e ho predisposto personalmente gli obiettivi preoccupandomi di confrontarmi preventivamente con i membri del predetto organismo.

Successivamente è stata avviata una procedura trasparente con cui è stata chiesta una relazione a ciascun dirigente (per il secondo anno è stato predisposto anche una schema per la relazione), quindi in qualità di direttore generale ho fatto una mia relazione che ho inviato all’organismo di valutazione il quale, a sua volta ha convocato ogni dirigente per approfondire e confrontare le varie relazioni. Alla fine ritengo che sia stato un lavoro proficuo che poi ho introdotto anche in una azienda sanitaria dove ho svolto l’incarico di componente dell’organismo di valutazione.

Di questo argomento mi sono occupato più volte sia nei miei libri sugli enti locali che anche nel recente “Salute uguale per tutti. Noi credevamo” ma anche su questo blog a partire dell’emanazione del d.lgs 74 del 2017 che ha modificato il d.lgs 150/2009 stabilendo all’art. 19-bis che i  cittadini, anche in forma associata, partecipano al processo di misurazione delle performance organizzative, anche comunicando direttamente all’Organismo indipendente di valutazione il proprio grado di soddisfazione per le attività e per i servizi erogati, secondo le modalità stabilite dallo stesso Organismo.
Di fatto, nonostante il tempo trascorso sono ben pochi i cittadini che conoscono questa norma e meno ancora quelli che l’hanno utilizzata.

Successivamente ho illustrato le nuove Linee Guida per il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance (SMVP) approvate dal dipartimento per la funzione Pubblica del dicembre 2017.

Quindi ho spiegato come sia ora possibile l’accesso alla valutazione della performance dei dirigenti grazie al parere dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali n. 574 del 29 dicembre 2017.

Infine ho presentato la Circolare n.2 del dicembre 2019 con cui la Ministra Dadone ha pubblicato  gli indicatori comuni per le funzioni di supporto delle Amministrazioni Pubbliche: ciclo della performance 2020-2022.

IL PRESIDENTE MATTARELLA RICHIAMA I PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E I PRESIDENTI DELLE CAMERE A RISPETTARE LE PROCEDURE CHE REGGONO LA CONVERSIONE DEI DECRETI LEGGE

Roma, Palazzo del Quirinale, Sala dello zodiaco

Da alcuni anni è invalsa l’abitudine di alcuni parlamentari di inserire nei decreti legge presentati alle Camere per la conversione in legge degli emendamenti riguardanti materie che non hanno nulla a che fare con l’oggetto del provvedimento approfittando che i decreti legge beneficiano di un iter più rapido delle proposte di legge ordinarie.

Ancora una volta la Presidenza della Repubblica è stata costretta a richiamare le Camere sul problema della conversione i legge dei decreti legge adottati in via d’urgenza dal Governo.

Questa volta è toccato al Presidente Mattarella il quale con una lettera datata 11 settembre, pur avendo promulgato la legge di conversione, ha ritenuto di richiamare l’attenzione dei presidenti delle Camere ricordando che “La legge n. 400 del 1988, legge ordinaria di natura ordinamentale volta anche all’attuazione dell’articolo 77 della Costituzione, annovera tra i requisiti dei decreti legge l’omogeneità di contenuto. La Corte Costituzionale ha in più occasioni richiamato al rispetto di tale requisito. Da ultimo, nella sentenza n. 247 del 2019, la Corte ha osservato che “La legge di conversione è fonte funzionalizzata alla stabilizzazione di un provvedimento avente forza di legge ed è caratterizzata da un procedimento di approvazione peculiare e semplificato rispetto a quello ordinario. Essa non può quindi aprirsi a qualsiasi contenuto, come del resto prescrive, in particolare, l’art. 96-bis del regolamento della Camera dei deputati. A pena di essere utilizzate per scopi estranei a quelli che giustificano l’atto con forza di legge, le disposizioni introdotte in sede di conversione devono potersi collegare al contenuto già disciplinato dal decreto-legge, ovvero, in caso di provvedimenti governativi a contenuto plurimo, «alla ratio dominante del provvedimento originario considerato nel suo complesso» (sentenza n. 32 del 2014)”.

In particolare il Presidente Mattarella ha sottolineato come il decreto-legge 76/2020 intendesse corrispondere alla duplice esigenza di agevolare gli investimenti e la realizzazione delle infrastrutture attraverso una serie di semplificazioni procedurali, nonché di introdurre una serie di misure di semplificazione in materia di amministrazione digitale, responsabilità del personale delle amministrazioni, attività imprenditoriale, ambiente ed economia verde, al fine di fronteggiare le ricadute economiche conseguenti all’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Il testo presentato, ha aggiunto il Presidente Mattarella , con le modifiche apportate in sede parlamentare, contiene tuttavia diverse disposizioni, tra cui segnatamente quelle contenute all’articolo 49, recante la modifica di quindici articoli del Codice della strada, che non risultano riconducibili alle predette finalità e non attengono a materia originariamente disciplinata dal provvedimento.

Pertanto il Presidente Mattarella ha invitato il Governo a vigilare affinché nel corso dell’esame parlamentare dei decreti legge non vengano inserite norme palesemente eterogenee rispetto all’oggetto e alle finalità dei provvedimenti d’urgenza.

Infine il Presidente della Repubblica ha rappresento al Parlamento l’esigenza di operare in modo che l’attività emendativa si svolga in piena coerenza con i limiti di contenuto derivanti dal dettato costituzionale».

FINANZIAMENTI DI INTERVENTI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA E INCREMENTO DELL’EFFICIENZA ENERGETICA DELLE SCUOLE DI PROVINCE E CITTA’ METROPOLITANE

Liceo classico Alessandro Manzoni, Milano

Con un decreto del 7 luglio, pubblicato sulla G.U. 214 del 28 agosto il Presidente del Consiglio dei Ministri ha stabilito le modalità per il finanziamento degli interventi di manutenzione straordinaria e incremento dell’efficienza energetica delle scuole di province e città metropolitane.

In particolare i criteri di riparto sono i seguenti:

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UNO STIMOLO IMPORTANTE ANCHE PER GLI AMMINISTRATORI PUBBLICI DAL TRADIZIONALE EUROSCIENCE OPEN FORUM DI TRIESTE

Il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco nel suo intervento al Forum biennale dedicato a ricerca scientifica e innovazione di Trieste, ha ricordato come la caduta del Pil italiano nel secondo trimestre 2020 sia stata circa il 13 per cento rispetto al trimestre precedente e ha nota come in altri paesi sia stata «simile o anche peggiore» nello stesso trimestre ma nessun altro ha fatto «l’enorme salto indietro perchè la crescita è stata più robusta altrove».

Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano Visco avrebbe affermato che la responsabilità è delle imprese: “La loro reazione alla grande trasformazione indotta dal progresso tecnologico e dalla globalizzazione negli anni Novanta è stata la richiesta di costi del lavoro più bassi, invece di un maggiore e adeguato investimento nelle nuove tecnologie che avrebbe creato domanda di lavoro altamente qualificato. Innescando magari un circolo virtuoso di domanda e offerta di istruzione superiore a beneficio del mondo del business e della società nel suo complesso”.

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IL DECRETO DEL MIT CON I CRITERI PER L’ACCESSO DEI COMUNI AL FONDO PER LA DEMOLIZIONE DELLE OPERE ABUSIVE

Alcuni Sindaci spesso si lamentano di non avere fondi per l’abbattimento degli abusi edilizi.

Sulla G.U. n. 206 del 19 agosto scorso è stato pubblicato il decreto in data 23 giugno 2020 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti recante la “Definizione dei criteri di utilizzazione e di ripartizione delle risorse attribuite al Fondo per la demolizione delle opere abusive”.

Si tratta di cinque milioni finanziati con l’art. 1 della legge 205/2017. destinati a coprire il 50% delle spese (abbattimento rimozione, smaltimento, ecc.).

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