UNA PROPOSTA PER ADEGUARE LA NORMATIVA SULLA COMUNICAZIONE PUBBLICA

Dal sito del Dipartimento della funzione Pubblica si apprebnde che il Gruppo di lavoro insediato presso la Funzione pubblica nel gennaio scorso e guidato da Sergio Talamo, direttore Comunicazione e relazioni esterne del FormezPA, ha consegnato al Ministro Fabiana Dadone il documento finale di indirizzo, frutto della discussione con stakeholder qualificati che vanno dall’Ordine dei giornalisti a Ferpi, dal Fnsi a ComPubblica e PASocial, dalle rappresentanze delle università e delle associazioni che fanno parte dell’Open government partnership fino a interlocutori istituzionali come Anci e Conferenza delle Regioni.

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ENTRO IL 30 GIUGNO I CONSIGLI COMUNALI DEI COMUNI DOVRANNO APPROVARE IL RENDICONTO DELL’ESERCIZIO 2019

A seguito delle proroghe disposte a causa della pandemia entro il 30 giugno tutti i Consigli comunali dovranno approvare il rendiconto dell’esercizio 2019.
In caso di ritardo i Prefetti richiamano l’organo consiliare anche se spesso le colpe sono della Giunta.
Di norma vengono assegnati ulteriori 20 giorni.

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A SETTEMBRE SI VOTERA’ PER IL RINNOVO DELLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI E REGIONALI

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n.154 del 19 giugno si è concluso l’iter del D.L. 25 aprile n. 26 recante disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali per l’anno 2020 con il quale è stato stabilito di riunire in un solo giorno sia le elezioni amministrative che quelle per le elezioni suppletive della Camera dei deputati e il Senato della Repubblica e per il rinnovo dei Consigli regionali.
L’approvazione della legge è avvenuta tra moltissimi dissensi ivi compreso l’abbandono dell’aula da parte di alcuni partiti di opposizione.

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UNA NOTA DI LAVORO DELL’UFFICIO PARLAMENTARE DI BILANCIO SUL PROCUREMENT DEI LAVORI PUBBLICI ALLA LUCE DELLE RECENTI RIFORME

L’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha pubblicato in questi giorni la nota di lavoro 2/2020 sull’affidamento dei lavori pubblici in base alle norme recentemente introdotte dal Parlamento reperibile sul sito http://www.upbilancio.it/

Negli ultimi quattro anni, si sono succeduti diversi interventi normativi sulla regolamentazione del mercato degli appalti, determinando una situazione di generale incertezza per le Amministrazioni pubbliche. Il presente lavoro si muove nella direzione di offrire un quadro informativo sistematizzato del mercato degli appalti e, a questo collegato, delle prospettive della spesa per investimenti pubblici. Il lavoro propone una lettura critica della recente evoluzione normativa in tema di appalti per lavori pubblici, dalla riforma del Codice fino al cosiddetto decreto “Sblocca Cantieri” del 2019.

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LA CORTE DEI CONTI SOTTOLINEA L’IMPORTANZA DI RIDURRE LE STAZIONI APPALTANTI PER RAFFORZARNE LA COMPETENZA TECNICA

La Sezione Centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato con deliberazione in data 4 giugno 2020 n. 5 ha affrontato il problema della gestione degli acquisti da parte delle amministrazioni centrali.

Dal comunicato emanato dalla Corte si legge quanto segue:

E’ necessario ridurre le stazioni appaltanti, anche al fine di rafforzarne la competenza tecnica”.

La relazione segue due precedenti indagini sullo stesso tema svolte nei confronti di altre amministrazioni statali per monitorare la qualificazione della spesa, così da garantire che l’uso delle risorse pubbliche sia non solo legittimo ma anche proficuo.

“Per il buon andamento e la trasparenza dell’azione amministrativa i dati dovrebbero essere di immediata disponibilità. Al contrario, la distribuzione degli affidamenti tra le possibili modalità non risulta adeguatamente monitorata dalle amministrazioni, così come il ricorso alle procedure aperte e ristrette è risultato poco rilevante”, scrive la Corte.

Va, peraltro, osservato che la recente normativa ha previsto per gli acquisti sottosoglia il ricorso all’affidamento diretto, preceduto dal confronto tra almeno 5 operatori economici. L’elevato numero di contratti che rientrano nell’ambito di tale valore può produrre il rischio di sottrarre al mercato una percentuale significativa degli affidamenti, a discapito della libera concorrenza.

Per i servizi offerti da Consip, si sono riscontrate criticità riconducibili alla mancanza di continuità tra la scadenza delle convenzioni e il rinnovo delle stesse e a discordanze tra quanto previsto nelle condizioni generali e nella normativa.

Inoltre, i contratti-tipo sul portale Mepa, talvolta, risultano carenti di dettagli e richiedono, pertanto, il completamento con clausole aggiuntive.

LA CIRCOLARE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE PER UTILIZZARE IL CREDITO D’IMPOSTA PREVISTO DAL D.L. 34/2020

Al fine di contenere gli effetti negativi derivanti dalle misure di prevenzione e contenimento connesse all’emergenza epidemiologica da COVID 19, con il Decreto Legge 19 maggio 2020, n.34 (di seguito, Decreto rilancio) è stato previsto, tra l’altro, con l’articolo 28 che « ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, spetta un credito d’imposta nella misura del 60 per cento dell’ammontare mensile del canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo» (di seguito, credito d’imposta canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda).

L’Agenzia delle Entrate con circolare n. 14 in data 6 giugno ha fornito una serie di chiarimenti sui soggetti ammessi, i requisiti per ottenere il beneficio e sulle modalità per utilizzare il credito.

https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/2522866/Circolare+14+del+6+giugno+2020_+Credito+Imposta+locazioni+DLRilancio+.pdf/06ca2faa-319d-f4dc-1b4b-0683e6152133

LA DIGITALIZZAZIONE DEI CONCORSI PUBBLICI

Digital recruiting

Gli articoli 247 e seguenti del DL 34/2020 trattano della semplificazione e dello svolgimento in modalità decentrata e telematica delle procedure concorsuali.

Si tratta di una iniziativa in via sperimentale introdotta per i concorsi delle amministrazioni centrali che prevede uno svolgimento delle prove scritte in sedi decentrate in base alla provenienza geografica dei candidati , mentre la prova orale si dovrebbe svolgere in videoconferenza garantendo comunque soluzioni tecniche per garantire la correttezza delle prove.

In questo modo finiranno i concorsi che prevedevano la concentrazione in un’unica sede migliaia di candidati con problemi di logistici e di traffico per le aree circostanti, per parlare dei costi per i candidati.

Le novità puntano a  rendere lo svolgimento delle prove più sicuro dal punto di vista sanitario, ma anche a ridurre i tempi delle correzioni.

La digitalizzazione porterà tutte le prove ad essere svolte tramite supporto informatico, sia per velocizzare che per rispettare il distanziamento sociale.

Anche la scelta è limitata nel tempo sarà il caso poi di valutare attentamente l’opportunità di poter mantenere questo tipo di modalità anche per l’avvenire.

In molti paesi esteri il digital recuiting è già molto diffuso.

SONO TRASCORSI CINQUANTA ANNI DALLE PRIME ELEZIONI REGIONALI: IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE MATTARELLA

In occasione della celebrazione dei cinquanta anni delle prime elezioni regionali il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Cinquant’anni or sono i cittadini delle Regioni a statuto ordinario vennero chiamati per la prima volta alle urne per eleggere i loro rappresentanti nei Consigli regionali. Si completava così il disegno dei Costituenti e la democrazia nel nostro Paese compiva un ulteriore, significativo passo in avanti, ampliando le sue basi e rafforzando il carattere pluralista delle sue istituzioni.

La Repubblica nasce nel rifiuto del carattere autoritario e centralista dello Stato, inasprito dal regime fascista, contro la tradizione dei liberi Comuni e delle identità dei territori, ricchezza della civiltà dell’Italia.

Il principio di autonomia, delle Regioni e degli enti locali, è alle fondamenta della costruzione democratica, perché appartiene al campo indivisibile delle libertà e costituisce un regolatore dell’equilibrio costituzionale.

L’esperienza delle Regioni ha attraversato diverse stagioni, è stata oggetto di confronti molto intensi, e di riforme che hanno modificato non solo il profilo legislativo e amministrativo degli enti, ma anche il funzionamento complessivo dei poteri democratici della Repubblica.

Dopo mezzo secolo di esperienza la riflessione è ancora aperta, e la stessa lotta alla pandemia ci ha posto di fronte a nuovi interrogativi su come rendere migliore il servizio ai cittadini ed evitare che conflitti e sovrapposizioni tra istituzioni possano creare inefficienze paralizzanti o aprire pericolose fratture nella società.

La libertà dei territori e l’autonomia delle comunità sono un contributo all’unità nazionale, nel quadro di una leale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali.

Le intese tra Stato, Regioni, Comuni, Province sono parte qualificante dell’azione di governo.

Le diversità – se non utilizzate in modo improprio – sono un moltiplicatore di crescita civile, economica, culturale.

L’Europa stessa è chiamata a valorizzare la dimensione regionale, come vettore di integrazione.

Affinché il pluralismo e la sussidiarietà assumano il valore che è loro proprio, è necessario che questi concorrano alla realizzazione dei principi fondamentali di solidarietà e di uguaglianza sanciti dalla Costituzione.

Le Regioni e le autonomie degli enti locali accresceranno le opportunità del Paese, anche in questa stagione di ripartenza, se sapranno contribuire a garantire e rendere effettivo il carattere universale dei diritti sociali e di cittadinanza del popolo italiano, al cui servizio tutte le istituzioni democratiche sono poste.

Siamo chiamati a una prova impegnativa: l’Italia ha le carte in regola per superare la sfida. Non vincerà da solo un territorio contro un altro, non prevarrà una istituzione a scapito di un’altra, ma solo la Repubblica, nella sua unità.

Decisiva sarà la capacità di tenere insieme pluralità e vincolo unitari».