L’INDICE DI AUTONOMIA FINANZIARIA DEI COMUNI

In questi giorni si stanno insediando i Consigli comunali eletti nella tornata elettorale del 20 e 21 settembre.

Purtroppo molti candidati, pur essendo stati eletti sono finiti all’opposizione.

Non è un problema, si tratta solo di lavorare sodo per mettere a nudo tutti gli errori della maggioranza facendosi conoscere dai cittadini che dovranno capire chi è competente e chi no.

Una delle prime cose da fare è studiare a fondo il rendiconto dell’anno 2019 e verificare il dato dell’autonomia finanziaria del Comune.

Si tratta di un dato che serve a misurare fino a che punto il Comune è in grado di fare fronte autonomamente alle proprie necessità senza ricorrere ai trasferimenti dello Stato, della Regione e altri enti pubblici. L’indicatore considera la quota di entrate proprie sul totale delle entrate correnti del Comune.

Viene calcolato in percentuale: maggiore è la percentuale, più elevata è l’autonomia di cui gode il Comune nelle sue scelte di bilancio.

Criterio contabile: competenza calcolato nel bilancio consuntivo.

La Formula è la seguente: [Entrate tributarie (Titolo I) + Entrate extratributarie (Titolo III) / Totale entrate correnti (Titolo I + Titolo II + Titolo III)] * 100.

Ad esempio il Comune di Trieste ha un bilancio di esercizio 2019 di € 465.963.346.

Il totale di entrate tributarie ed extratributarie è stato di € 168.358.138, mentre il totale delle entrate dei titoli I,II (i trasferimenti da Stato, Regione, Europa ed altri enti sono stati di € 151.977.758) e III è stato di € 320.335.896 per cui la percentuale è di 52,55.

CONDANNATO UN CITTADINO CHE REGISTRAVA UNA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE SENZA AUTORIZZAZIONE

La trasparenza in questo Paese è ancora agli albori e abbiamo molta strada da fare.

Ne è prova la recente sentenza della Corte Suprema di Cassazione, Sesta sezione penale n. 28950 pronunciata il 17 settembre 2020 con la quale un cittadino (non autorizzato preventivamente ad effettuare la registrazione della seduta) è stato condannato per interruzione di pubblico servizio per aver continuato a registrare una seduta consiliare, nonostante l’invito del Sindaco a spegnere l’apparecchio.

Il cittadino ha sbagliato a non rispettare l’ordine del Sindaco, ma che male stava facendo ?

DDL BILANCIO 2021 E DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO (DPB)

Il Consiglio dei Ministri si è riunito domenica 18 ottobre 2020, alle ore 1.05 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza Riccardo Fraccaro.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato il disegno di legge recante il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e il bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.

Il provvedimento trova la sua traduzione sul piano contabile nel Documento programmatico di bilancio per il 2021 che viene quindi trasmesso alla Commissione europea.

Il disegno di legge prevede una significativa espansione fiscale e contiene importanti provvedimenti che rappresentano la prosecuzione delle misure intraprese sinora per proteggere la salute dei cittadini e garantire la sicurezza e la stabilità economica del Paese. Allo stesso tempo, vengono messe in campo le risorse necessarie per garantire il rilancio del sistema economico, attraverso interventi su fisco, investimenti, occupazione, scuola, università e cultura.

Di seguito, i punti principali del provvedimento:

  1. FAMIGLIE: viene finanziata a partire da luglio 2021 una grande riforma per le famiglie, con l’introduzione dell’assegno unico che viene esteso anche agli autonomi e agli incapienti. Viene inoltre prolungata la durata del congedo di paternità.
  2. MEZZOGIORNO: viene portata a regime la fiscalità di vantaggio per il Sud con uno stanziamento di 13,4 miliardi nel triennio 2021-2023 e prorogato per il 2021 il credito di imposta per gli investimenti nelle Regioni del Meridione.
  3. CUNEO FISCALE: con circa 1,8 miliardi di euro aggiuntivi, per uno stanziamento annuale complessivo di 7 miliardi, viene portato a regime il taglio del cuneo per i redditi sopra i 28.000 euro.
  4. RIFORMA FISCALE: vengono stanziati 8 miliardi di euro annui a regime per la riforma fiscale, che comprende l’assegno unico, ai quali si aggiungeranno le risorse derivanti dalle maggiori entrate fiscali che confluiranno nell’apposito fondo “per la fedeltà fiscale”.
  5. GIOVANI: vengono azzerati per tre anni i contributi per le assunzioni degli under-35 a carico delle imprese operanti su tutto il territorio nazionale.
  6. MISURE DI SOSTEGNO ALL’ECONOMIA: viene istituito un fondo da 4 miliardi di euro a sostegno dei settori maggiormente colpiti durante l’emergenza COVID. Viene prorogata la moratoria sui mutui e la possibilità di accedere alle garanzie pubbliche fornite dal Fondo Garanzia PMI e da SACE. Viene fornito un sostegno aggiuntivo alle attività di internazionalizzazione delle imprese, con uno stanziamento di 1,5 miliardi di euro. Vengono prorogate le misure a sostegno della ripatrimonializzazione delle piccole e medie imprese.
  7. LAVORO E PREVIDENZA: vengono finanziate ulteriori settimane di Cig COVID, con lo stesso meccanismo che prevede la gratuità della Cassa per chi ha registrato perdite oltre una certa soglia. Vengono prorogate le misure Ape Social e Opzione Donna.
  8. TRASPORTI PUBBLICI: con fondi aggiuntivi da utilizzare nei primi mesi del 2021, vengono incrementate le risorse per il trasporto pubblico locale, in particolare modo quello scolastico.
  9. SCUOLA, UNIVERSITÀ E CULTURA: viene finanziata con 1,2 miliardi di euro a regime l’assunzione di 25.000 insegnanti di sostegno e vengono stanziati 1,5 miliardi di euro per l’edilizia scolastica. È previsto un contributo di 500 milioni di euro l’anno per il diritto allo studio e sono stanziati 500 milioni di euro l’anno per il settore universitario. Sono destinati 2,4 miliardi all’edilizia universitaria e ai progetti di ricerca. Vengono inoltre destinati 600 milioni di euro all’anno per sostenere l’occupazione nei settori del cinema e della cultura.

DA BENI ABBANDONATI A BENI COMUNI. LA FUNZIONE SOCIALE DELLA PROPRIETA’ PREVISTA DALL’ART. 42 DELLA COSTITUZIONE E L’ENCICLICA “FRATELLI TUTTI” DI PAPA FRANCESCO

Il secondo comma dell’art. 42 della Costituzione recita: “La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti”.

Nel territorio dei nostri Comuni sono spesso presenti numerosi immobili appartenenti al demanio statale, a quello regionale o a quello comunale, si tratta di un complesso di beni che resta talora inutilizzato abbandonato al degrado.

Nel mio testo “Cittadini protagonisti in Comune per attuare la Costituzione” ho citato l’opera del prof. Paolo Maddalena “Il territorio bene comune degli italiani” nella quale l’autore afferma che poiché la tutela giuridica prevista per la proprietà privata sarebbe giustificata soltanto se si persegue una funzione sociale, venendo meno questa, verrebbe meno il diritto del privato; per cui le aree in questione potrebbero essere iscritte al patrimonio comunale senza possibilità di indennizzo per il privato in quanto questo è dovuto solo ai beni che hanno una tutela giuridica, mentre quelli abbandonati l’hanno persa.

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