ANCI e UPI seguono con attenzione il processo per l’attuazione del Piano di Ripresa e Resilienza che coinvolge la responsabilità diretta delle strutture operative coinvolte di Province e Comuni per la realizzazione degli investimenti e delle riforme entro i tempi concordati la gestione regolare, corretta ed efficace delle risorse.
Secondo l’ANCI si tratta complessivamente di 43 miliardi di euro.
L’UPI, in occasione della propria audizione in Parlamento, con un proprio documento ha sottolineato sin dal gennaio scorso come il PNRR abbia l’ambizione di affrontare dei nodi strutturali per lo sviluppo del Paese, recuperando i ritardi accumulati nel tempo, ma per raggiungere i suoi obiettivi deve essere accompagnato da azioni trasversali tra le quali è prioritaria la riforma amministrativa.
Sempre secondo l’UPI c’è bisogno di una semplificazione dell’organizzazione e delle procedure amministrative che metta in condizione tutta la pubblica amministrazione di migliorare la capacità di progettazione e realizzazione degli investimenti.
In questa prospettiva, dopo anni di destrutturazione del sistema amministrativo locale, per l’UPI è necessaria e urgente una revisione del TUEL che restituisca forza alle Province e le valorizzi come istituzioni di semplificazione del governo del territorio, ricostruendo un sistema di governo locale funzionale e rispondente ai bisogni delle comunità.
I tempi stringono e da più parti sono stati manifesti dubbi sulla capacità di molti enti locali, pecie i più piccoli, ma anche quelli di medie dimensioni, a gestire questa massa di progetti a causa dei tagli subiti in questi anni sul fronte delle risorse umane, ma talora anche per una loro scarsa qualificazione e inadeguatezza ad affrontare la complessità delle richieste previste per la gestione dei fondi europei, ma anche quelli del fondo complementare finanziato dallo Stato italiano.
Su questi temi sono al lavoro Palazzo Chigi e il Ministro Brunetta.
Per la formazione e/o l’aggiornamento del personale è stata prevista addirittura la creazione di una apposita struttura, mentre esiste da anni la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione che è specializzata in questo campo anche se potrà essere rinforzata con docenti per materie specifiche.
La Corte dei conti preoccupata di possibili problemi che potrebbero sorgere nella gestione di questa massa di denaro ha pubblicato un proprio quaderno che allego.