LA PERCEZIONE DELLA CORRUZIONE NEL SETTORE PUBBLICO E’ DIMINUITA MA SIAMO ANCORA AL 52° POSTO NEL MONDO

Transparency International ha pubblicato in questi giorni il nuovo rapporto con la graduatoria mondiale dell’indice di percezione della corruzione nei vari Paesi del mondo.

L’indice di Percezione della Corruzione (CPI) di Transparency International misura la percezione della corruzione nel settore pubblico e nella politica in numerosi Paesi di tutto il mondo. Lo fa basandosi sull’opinione di esperti e assegnando una valutazione che va da 0, per i Paesi ritenuti molto corrotti, a 100, per quelli “puliti”. La metodologia cambia ogni anno per riuscire a dare uno spaccato sempre più attendibile delle realtà locali.

Come si può vedere dal grafico dall’entrata in vigore della legge 190/2012 ad oggi l’Italia ha scalato numerose posizioni ma in questi ultimi due anni la situazione si è stabilizzata e non abbiano più fatto progressi.

Nel ranking mondiale su 180 Paesi siamo al 52° posto dopo l’Oman, il Rwanda e il Grenada, lontanissimi dal 1° posto della Danimarca con 88 punti.

Il motivo, a mio avviso deve essere ricercato nello smantellamento del Codice dei contratti e nella guerra che è stata portata avanti contro l’ANAC e il suo presidente Raffaele Cantone, che è stato poi costretto a dimettersi per tornare a fare il magistrato.

Mi auguro che il nuovo Governo possa fare dei passi vanti anche nella lotta per la legalità in questo Paese.

LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEI CONFLITTI DI INTERESSI NEI CONTRATTI PUBBLICI

Le stazioni appaltanti prevedono misure adeguate per contrastare le frodi e la corruzione nonché per individuare, prevenire e risolvere in modo efficace ogni ipotesi di conflitto di interesse nello svolgimento delle procedure di aggiudicazione degli appalti e delle concessioni, in modo da evitare qualsiasi distorsione della concorrenza e garantire la parità di trattamento di tutti gli operatori economici.

Si ha conflitto d’interesse quando il personale di una stazione appaltante o di un prestatore di servizi che, anche per conto della stazione appaltante, interviene nello svolgimento della procedura di aggiudicazione degli appalti e delle concessioni o può influenzarne, in qualsiasi modo, il risultato, ha, direttamente o indirettamente, un interesse finanziario, economico o altro interesse personale che può essere percepito come una minaccia alla sua imparzialità e indipendenza nel contesto della procedura di appalto o di concessione. In particolare, costituiscono situazione di conflitto di interesse quelle che determinano l’obbligo di astensione previste

Il personale che versa nelle ipotesi di cui sopra è tenuto a darne comunicazione alla stazione appaltante, ad astenersi dal partecipare alla procedura di aggiudicazione degli appalti e delle concessioni. Fatte salve le ipotesi di responsabilità amministrativa e penale, la mancata astensione nei casi di cui sopra costituisce comunque fonte di responsabilità disciplinare a carico del dipendente pubblico.

Il Consiglio dell’ANAC con delibera 494/2019 ha approvato le Linee guida n. 15 che approfondiscono questo delicato argomento affrontando anche la parte relativa alla prevenzione del rischio, ricordando che le stazioni appaltanti devono individuare preventivamente possibili situazioni di rischio che possano far emergere, nelle varie fasi della procedura, conflitti di interesse non dichiarati o non comunicati e che devono farlo nell’ambito del PTPC

L’individuazione del rischio è particolarmente rilevante nei casi in cui maggiore è la discrezionalità riconosciuta alla stazione appaltante.

È importante anche individuare gli uffici e i soggetti deputati al monitoraggio sulla corretta attuazione di queste misure.

Questo articolo è un anticipo della nuova edizione del mio saggio “Utopia di un Comune e come realizzarla” (prima edizione 2016), completamente aggiornata e ampliata

L’ANAC HA FORNITO INDICAZIONI CIRCA L’ATTUAZIONE DELLE NORME DI TRASPARENZA NELLA FASE DELL’EMERGENZA

Roma Galleria Sciarra sede dell’ANAC

Con un comunicato del 9 aprile la presidenza dell’ANAC ha precisato che l’art. 103, co. 1, del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18 “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, come modificato dall’art. 37 del decreto legge 8 aprile 2020, n. 23 “Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali” dispone la sospensione dei termini relativi ai procedimenti amministrativi fino alla data del 15 maggio 2020.

L’Autorità ricorda che tale sospensione può applicarsi anche ai termini per la pubblicazione dei dati di cui alla legge 190/2012 e al decreto legislativo 33/2013.

Le amministrazioni e gli enti, ove lo ritengano possibile, continuano comunque a pubblicare secondo le consuete modalità e in base a quanto previsto nella legge 190/2012, nel d.lgs. 33/2013 e nei propri Piani di prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTPCT).

Quanto sopra non incide sulle specifiche disposizioni in materia di trasparenza contenute nel decreto legge 18/2020, tra cui, in particolare, gli artt. 67 e 99. L’art. 67, “Sospensione dei termini relativi all’attività degli uffici degli enti impositori”, al co. 3 sospende, per i soli enti impositori, a far data dall’8 marzo al 31 maggio 2020, anche la trattazione delle istanze di accesso agli atti ai sensi dell’art. 22 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e delle istanze di accesso civico di cui art. 5 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33. L’art. 99, «Erogazioni liberali a sostegno del contrasto all’emergenza epidemiologica da COVID-19», al co. 5, introduce per le amministrazioni beneficiarie l’obbligo di pubblicare, al termine dello stato di emergenza nazionale da COVID-19, l’apposita rendicontazione separata per le erogazioni liberali ricevute a sostegno del contrasto all’emergenza del Coronavirus.

L’Autorità ha anche deciso di rinviare fino alla data del 15 maggio 2020 l’avvio di nuovi procedimenti di vigilanza, sia d’ufficio che su segnalazione, sul rispetto delle misure di trasparenza di cui alla l. n. 190 del 2012 e al d.lgs. 33 del 2013. Decorso tale termine, l’Autorità riprenderà l’attività di vigilanza in modo graduale, tenendo conto delle dimensioni organizzative delle amministrazioni e degli enti.

APPROVATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI IL DISEGNO DI LEGGE RECANTE LE MISURE PER IL CONTRASTO DEI RATI CONTRO LA PA

chigi_17_800_600Come annunciato  il Consiglio dei Ministri si è riunito giovedì 6 settembre 2018, alle ore 17.05 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza Giancarlo Giorgetti.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della giustizia Alfonso Bonafede, ha approvato un disegno di legge che introduce nuove misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione.

Continua a leggere “APPROVATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI IL DISEGNO DI LEGGE RECANTE LE MISURE PER IL CONTRASTO DEI RATI CONTRO LA PA”

L’ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DI OGGI

consiglioministri2011

Il Consiglio dei Ministri è convocato per oggi giovedì 6 settembre 2018 alle ore 16.00 a Palazzo Chigi per l’esame del seguente ordine del giorno:

  • DISEGNO DI LEGGE: Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione (GIUSTIZIA);
  • DISEGNO DI LEGGE: Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2018 – ESAME PRELIMINARE (AFFARI EUROPEI);
  • DISEGNO DI LEGGE: Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – LEGGE EUROPEA 2018 – ESAME PRELIMINARE (AFFARI EUROPEI);
  • DECRETO LEGISLATIVO: Attuazione della direttiva (UE) 2016/1629 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 settembre 2016, che stabilisce i requisiti tecnici per le navi adibite alla navigazione interna, che modifica la direttiva 2009/100/CEE e che abroga la direttiva 2006/87/CE – ESAME DEFINITIVO (AFFARI EUROPEI – INFRASTRUTTURE E TRASPORTI);
  • DECRETO LEGISLATIVO: Attuazione della direttiva (UE) 2016/2341 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2016 relativa alle attività e alla vigilanza degli enti pensionistici aziendali o professionali – ESAME PRELIMINARE (AFFARI EUROPEI – ECONOMIA E FINANZE);
  • LEGGI REGIONALI;
  • VARIE ED EVENTUALI.

LA RELAZIONE ANNUALE DEL PRESIDENTE DELL’ANAC AL PARLAMENTO

ImmagineIeri 14 giugno il presidente dell’ ANAC Cantone ha presentato la propria RELAZIONE ANNUALE  al Parlamento.

Nelle conclusioni Cantone ha detto che  negli anni precedenti, l’ANAC è stata destinataria di crescenti e molteplici poteri che si è provato ad esercitare per dare risposte all’altezza delle attese, risposte che, come è giusto che sia, hanno incontrato convinti consensi ma anche qualche aspra critica.

Continua a leggere “LA RELAZIONE ANNUALE DEL PRESIDENTE DELL’ANAC AL PARLAMENTO”

ENTRANO IN VIGORE LE NUOVE NORME PER DISCIPLINARE IL REGIME DI INCOMPATIBILITA’ DEGLI AMMINISTRATORI GIUDIZIARI E DEI LORO COADIUTORI DEI CURATORI FALLIMENTARI E DEGLI ALTRI ORGANI DELLE PROCEDURE CONCORSUALI.

giustizia XX.jpgSulla G.U. n. 121 del 26 maggio è stato pubblicato il decreto legislativo 18 maggio 2018, n. 54 recante «Disposizioni per disciplinare il regime delle incompatibilità degli amministratori giudiziari, dei loro coadiutori, dei curatori fallimentari e degli altri organi delle procedure concorsuali, in attuazione dell’articolo 33, commi 2 e 3, della legge 17 ottobre 2017, n. 161»

Si tratta di un provvedimento molto atteso per eliminare numerosi problemi che negli anni si sono verificati nel campo delicato degli amministratori giudiziari e dei curatori fallimentari.

Continua a leggere “ENTRANO IN VIGORE LE NUOVE NORME PER DISCIPLINARE IL REGIME DI INCOMPATIBILITA’ DEGLI AMMINISTRATORI GIUDIZIARI E DEI LORO COADIUTORI DEI CURATORI FALLIMENTARI E DEGLI ALTRI ORGANI DELLE PROCEDURE CONCORSUALI.”

DIRETTIVA PROGRAMMATICA SULL’ATTIVITÀ DI VIGILANZA DELL’A.N.AC. NELL’ANNO 2018

anac-xxIl Consiglio dell’ Autorità Nazionale Anti Corruzione ha approvato nella seduta del 14 Marzo la direttiva programmatica sull’attività di Vigilanza per l’anno 2018 della quale come previsto dall’art.3 comma 4 del regolamento di Vigilanza si riporta di seguito l’estratto sintetico.

Continua a leggere “DIRETTIVA PROGRAMMATICA SULL’ATTIVITÀ DI VIGILANZA DELL’A.N.AC. NELL’ANNO 2018”

LA GIORNATA NAZIONALE DI INCONTRO CON I RESPONSABILI DELLA PREVENZIONE E DELLA TRASPARENZA

CantoneL’ANAC comunica che si svolgerà a Roma il 24 maggio 2018 la quarta giornata nazionale di incontro con i Responsabili per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza – RPCT in servizio presso la pubblica amministrazione e le società in controllo pubblico. L’evento si svolgerà presso il centro congressi della Banca d’Italia, in via Nazionale n. 190, dalle ore 9.00  alle ore 17.00.
Sarà possibile effettuare la richiesta di partecipazione esclusivamente compilando, in ogni sua parte, il modulo predisposto dall’Autorità che deve essere inviato, seguendo le istruzioni in esso contenute entro il 30 aprile 2018, all’indirizzo incontro.RPCT@anticorruzione.it

Il presidente Cantone con una sua Lettera ha indicato  il calendario dei lavori.

Mi auguro che molti responsabili finalmente vengano aiutati a non vedere più il Piano per la prevenzione della corruzione e della trasparenza come uno dei tanti adempimenti.

L’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO DELLA CORTE DEI CONTI

ag_2018_03È stato inaugurato ieri, alla presenza del Presidente della Repubblica e delle massime autorità dello Stato l’anno giudiziario della Corte dei conti.

Dopo l’ampia RELAZIONE DEL PRESIDENTE BUSCEMA ha preso la parola il procuratore generale Avoli il quale nella sua  RELAZIONE ha tra l’altro affermato: “La globalizzazione e la diffusione degli strumenti di comunicazione sociale hanno inciso in modo irreversibile sui tradizionali assetti dei rapporti fra cittadini e pubblica amministrazione e sulle aspettative delle collettività territoriali a poter fruire di servizi di qualità, continuamente aggiornati al divenire del tempo”.

Ma gli elementi più interessanti sono contenuti nella RELAZIONE DELLA PROCURA GENERALE che trattando delle amministrazioni locali scrive:

“Diffusa, su ampia parte del territorio nazionale, si è rivelata essere la “consuetudine” di
amministratori locali, soprattutto regionali, di utilizzare, per scopi personali, i fondi messi a disposizione dei gruppi politici di appartenenza, dalle varie Leggi regionali. Si tratta di una fattispecie che ha impegnato non poco le Procure regionali (e, conseguentemente, le Sezioni Giurisdizionali sul territorio) e le cui attività istruttorie, in parallelo con quelle penali – che hanno contestato il reato di peculato – hanno consentito di apprezzare come i rappresentati, celandosi dietro le argomentazioni più varie, tra cui in particolar modo le “spese di rappresentanza”, avessero inteso come pienamente fruibili le somme messe a disposizione per l’esercizio della loro attività istituzionale (o meglio del gruppo di appartenenza), utilizzandole non solo in occasione dei loro impegni sul territorio (ristoranti, bar, ecc…) ma anche per l’acquisto di generi che, intuitivamente, nulla avevano a che fare con tale funzione (borse per la moglie, tabacchi, profumi, gratta e vinci, ecc.)”

Si va dai dirigenti di un Comune che sono stati citati a giudizio per omessa attività di recupero della Tarsu per oltre 4,4 milioni di euro, ad un altro Comuni in cui è stato evidenziato un danno di oltre 25,3 milioni di euro per una vicenda legata al circuito dei rifiuti solidi urbani.  Altrove è stato accertato un rilevante danno erariale per illegittimi conferimenti di incarichi di consulenza. Ancora sono stati scoperti casi di omessi  introiti di sanzioni amministrative stradali annullate per gravi carenze motivazionali.

Molto rilevanti sono ancora i procedimenti legati ai prodotti finanziari derivati.