LA RELAZIONE ANNUALE DELL’AUTORITA’ DI REGOLAZIONE PER ENERGIA RETI E AMBIENTE

Tra le missioni dei Comuni la 16a riguarda l’ energia e la diversificazione delle fonti energetiche, ma pochi amministratori se ne occupano.

Come negli anni passati l’ARERA ha pubblicato la propria relazione annuale che è composta di due volumi dedicati: il primo allo stato dei servizi e il secondo all’attività svolta.

Molto interessante è la parte della relazione dedicata alla tutela del consumatore.

Come si legge nella relazione il 2020 è stato un anno sfidante per molti motivi; tra gli altri, anche con riferimento agli strumenti di informazione, trattazione di reclami, istanze, segnalazioni e risoluzione delle controversie, appartenenti al sistema di tutele per i clienti e gli utenti finali dei settori regolati, gestiti in avvalimento, per conto dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, da Acquirente unico mediante lo Sportello per il consumatore energia e ambiente (Sportello) e il Servizio conciliazione.
I sopra citati servizi, come meglio dettagliati successivamente in questo capitolo, sono stati garantiti anche durante i mesi di lockdown nazionale causato dall’epidemia di Covid-19, in virtù della loro natura prevalentemente online, nonché della tempestiva adozione, da parte dell’Autorità, di specifiche misure procedurali e operative per il loro svolgimento. Al riguardo, per esempio, con la delibera 12 marzo 2020, 59/2020/R/com, l’Autorità, fra l’altro, ha allungato il termine massimo di conclusione delle procedure conciliative dinanzi al Servizio conciliazione, portandolo da 120 a 180 giorni solari, decorrenti dalla data di presentazione della domanda completa, in costanza dello stato di emergenza dichiarato sull’intero territorio nazionale; oppure, per quanto concerne il call center dello Sportello, sono state implementate modalità di lavoro anche da remoto ed è stato reso disponibile, da aprile 2020, il servizio di call back per i clienti o utenti in caso di linea occupata, quale alternativa a ulteriori tentativi telefonici o alla formulazione del quesito per iscritto. Inoltre, per poco più di quattro mesi, in gran parte coincidenti con il lockdown nazionale, è stato attivato un pulsante ad hoc dell’albero fonico dedicato ai provvedimenti dell’Autorità connessi all’emergenza sanitaria.

I 50° ANNIVERSARIO DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA MADRE TERRA – PER RIPARTIRE DOVREMO INVESTIRE SULLA DIFESA DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE

Un bambino partecipa a un seminario organizzato da UNDP Perù e FAO ad Ayacucho, in Perù. 
Foto: UNDP Perù.

Oggi 22 aprile ricorre il 50° anniversario della Giornata mondiale della Madre Terra.

Il Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres per la ricorrenza ha inviato un messaggio:

La Madre Terra sta chiaramente sollecitando un invito all’azione. La natura è sofferenza. Incendi australiani, record di calore e la peggiore invasione di locuste in Kenya. Ora affrontiamo COVID -19 , un legame di pandemia di salute in tutto il mondo con la salute del nostro ecosistema.

I cambiamenti climatici, i cambiamenti della natura causati dall’uomo e i crimini che interrompono la biodiversità, come la deforestazione, i cambiamenti nell’uso del suolo, l’intensificazione della produzione agricola e zootecnica o il crescente commercio illegale di animali selvatici, possono aumentare il contatto e la trasmissione di malattie infettive dagli animali a umani (malattie zoonotiche) come COVID-19.

Da una nuova malattia da infezione che emerge nell’uomo ogni 4 mesi, il 75% di queste malattie emergenti proviene da animali , secondo l’ambiente delle Nazioni Unite.

Ciò mostra le strette relazioni tra salute umana, animale e ambientale

Un impatto visibile e positivo, sia attraverso il miglioramento della qualità dell’aria o la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, è temporaneo, perché proviene da tragici rallentamenti economici e disagi umani.

Ricordiamo più che mai in questa Giornata internazionale della Madre Terra che abbiamo bisogno di passare a un’economia più sostenibile che funzioni sia per le persone che per il pianeta. Promuoviamo l’armonia con la natura e la Terra.

Ora tocca a noi, nei nostri paesi, nelle nostre città dobbiamo adoperarci anche nelle piccole cose per difendere il nostro pianeta.

Dalla crisi economica che seguirà l’emergenza da coronavirus per uscire dovremo ripensare il nostro rapporto futuro con il pianeta investendo sui nostri territori per prevenire le alluvioni e gli altri disastri che colpiscono il nostro Paese, per ripiantare gli alberi là dove servono, per risanare il suolo , l’aria e l’acqua dall’inquinamento che colpisce anche la nostra salute.

Dovremo fare più attenzione allo sviluppo sostenibile specialmente in agricoltura, mettendo al bando i tanti pesticidi che hanno distrutto i campi.

Come all’epoca del New Deal di Roosevelt molti posti di lavoro dovranno essere creati per iniziative a difesa del territorio e dell’ambiente, ma anche per le infrastrutture che la nostra Nazione potrà utilizzare per offrire economie esterne alle imprese.

Ci vuole un poco di lungimiranza da parte dei nostri governanti, che non tutti hanno.

STRATEGIA NAZIONALE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

wcms_486800Nella seduta del 16 marzo il Consiglio dei Ministri ha approvato una Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri recante indirizzi per l’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e della strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile.

Su proposta del Presidente Paolo Gentiloni il Consiglio dei Ministri ha condiviso la direttiva che affida alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il coordinamento delle politiche economiche, sociali e ambientali idonee al raggiungimento, entro il 2030, degli obiettivi indicati nella Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, istituendo e disciplinando a tal fine una apposita “Commissione nazionale per lo sviluppo sostenibile”, presieduta dal Presidente del Consiglio o da un suo delegato.

L’Agenda Horizon 2030 rappresenta la sfida per gli enti locali per i prossimi dodici anni.

Si tratta di un documento molto complesso che tocca tutte le competenze dei comuno.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2016-2017

Corte costituzionale xxxSulla G.U. n. 259 del 6 novembre è stata pubblicata la legge n. 163, promulgata dal Presidente Mattarella,  con cui il Governo viene  delegato ad adottare, secondo i termini, le procedure, i principi e i criteri direttivi di cui agli articoli 31 e 32 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, i decreti legislativi per l’attuazione di una serie di direttive.
Gli schemi dei decreti legislativi recanti attuazione delle direttive elencate nell’allegato A sono trasmessi, dopo l’acquisizione degli altri pareri previsti dalla legge, alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica, affinché su di essi sia espresso il parere dei competenti organi parlamentari.
Eventuali spese non contemplate da leggi vigenti e che non riguardano l’attivita’ ordinaria delle amministrazioni statali o regionali possono essere previste nei decreti legislativi recanti attuazione delle direttive nei soli limiti occorrenti per l’adempimento degli obblighi di attuazione delle direttive stesse; alla relativa copertura, nonche’ alla copertura delle minori entrate eventualmente derivanti dall’attuazione delle direttive, in quanto non sia possibile farvi fronte con i fondi già assegnati alle competenti amministrazioni, si provvede mediante riduzione del fondo per il recepimento della normativa europea previsto dall’articolo 41-bis della legge 24 dicembre 2012, n. 234.
Qualora la dotazione del predetto fondo si rivelasse insufficiente, i decreti legislativi dai quali derivino nuovi o maggiori oneri sono emanati solo successivamente all’entrata in vigore dei provvedimenti legislativi che stanziano le occorrenti risorse finanziarie, in
conformità all’articolo 17, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196. Gli schemi dei predetti decreti legislativi sono, in ogni caso, sottoposti anche al parere delle Commissioni parlamentari competenti per i profili finanziari, ai sensi dell’articolo 31, comma 4, della legge 24 dicembre 2012, n. 234.